Il Magio Bike Tour è tornato a casa: «Ci siamo commossi sotto il cartello Ravenna»

Dopo sette anni in giro per il mondo in bicicletta si è conclusa la straordinaria avventura dei fratelli Gondolini e Marco Meini. «Avremo tempo per incontrare tutti, uno alla volta. Grazie intanto a tutti quelli che ci hanno accompagnato e supportato lungo il viaggio»

MaGio Bike Tour 1Proprio oggi 14 marzo, in queste ore, era prevista in piazza del Popolo a Ravenna, in collaborazione con l’assessorato al turismo del Comune, una festa di benvenuto con tanti amici e appassionati della bici, per il ritorno a casa del “Magio Bike Tour” – i ciclisti ravennati Giovanni e Francesco Gondolini e Marco Meini –, sette anni dopo un viaggio su due ruote intorno al mondo, nel cuore della loro città dove erano partiti nel febbraio 2013.

Invece, Giovanni e Francesco sono arrivati in anticipo nel pomeriggio di martedì 10 marzo – incalzati dall’emergenza epidemia lungo le strade del nord ovest del Paese – in un’atmosfera surreale, nella piazza deserta, proprio nel primo giorno di “coprifuoco” imposto dal primo decreto del Governo anti-coronavirus. Concludendo così “in sordina” la loro impresa.

Ad attenderli,  mentre loro arrivavano sorridenti lungo via IV Novembre in sella alle loro biciclette, commossi e felici, solo i parenti e il direttore del nostro giornale che li ha accompagnati virtualmente nel lunghisssimo viaggio,  pubblicando nel corso degli anni le loro testimonianze, il diario di una straordinaria avventura in cinque continenti.

Marco Meini ha abbandonato il percorso nel 2016 per amore, mettendo su famiglia in Canada, mentre Giovanni Gondolini ha proseguito fino al’arrivo – raggiunto poi dal fratello Francesco – fatta eccezione per la toccata e fuga obbligata di fine 2017, quando si è dovuto sottoporre a un intervento chirurgico per la frattura del tendine d’achille riportata in Cile.

Il 10 marzo, un po’ a sorpresa, sollecitato dalle autorità, il ritorno a Ravenna, nel pieno dell’emergenza coronavirus, con oltre 90mila chilometri pedalati da Giovanni in sette anni, attraversando 70 paesi. In piazza del Popolo, a salutarli, anche lo stesso Meini, rientrato appositamente dal Canada.

«Siamo partiti in due e siamo tornati in sei», scherzano in piazza, ricordando come Meini, nel frattempo, sposato con Sheena sia diventato padre di due gemelle.
«È stato un ritorno strano – raccontano –, sotto il cartello di Ravenna ci sono venute un po’ di lacrime. Sarebbe stato divertente fare festa con tanti amici, ma essendo stato un viaggio personale è stato bello anche chiuderlo da soli. Ora ci prendiamo il tempo per incontrare tutti, uno alla volta, per comunicare veramente le nostre emozioni. Vogliamo ringraziare però già ora i tanti amici che hanno pedalato con noi in questi anni e chi ci ha supportato, finanziato, “pazientato”».

E che effetto fa tornare con il proprio paese travolto dal ciclone coronavirus? «In giro per il mondo ne abbiamo viste davvero tante (tra cui i focolai di ebola in Africa, ndr) e ci siamo abituati a prendere le cose con la filosofia che ti insegna il viaggio. Con questo mezzo qui, la bicicletta, non puoi decidere niente. Devi saper accettare i tempi e quello che viene. Ma non ci siamo mai sentiti soli, sentivamo la grande energia di chi ci seguiva anche da lontano. Ora faremo una festa quando questa emergenza sarà finita, un flash mob o una manifestazione per promuovere l’utilizzo della bici».

Dopo avere seguito le loro vicissitudini per sette anni, quando sarà possibile, li aspettiamo presto in redazione, per una chiacchierata su questa impresa  e sul significato del viaggio.

CGIL BILLB REFERENDUM 09 – 16 05 24
EROSANTEROS POLIS BILLBOARD 15 04 – 12 05 24
CONSAR BILLB 02 – 12 05 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24