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Un liceale tra videolezioni e compiti on line: «Copiare, almeno, è più facile…»

Enrico (nome di fantasia) ci racconta la sua vita scolastica in remoto. «Mai avrei pensato di poterlo dire, ma non vedo l’ora che la scuola riapra»

Prima superiore, la scuola improvvisamente chiude a fine febbraio e non si sa quando e se riaprirà. Ma dopo la prima settimana di quasi vacanza, la seconda con qualche sperimentazione, ormai la scuola non ha riaperto ma è da tempo ricominciata: solo nella sua camera da letto.

«Mi alzo, faccio colazione e accendo il computer. Se non fosse per mia madre, forse nemmeno mi toglierei il pigiama…». Enrico (nome di fantasia) ci racconta la sua vita scolastica da liceale in remoto.

Cosa è meglio?
«Beh, è più facile copiare, aiutarsi, per ora non ci sono vere interrogazioni e si può sempre dare un’occhiata al libro o, magari, fingere di avere un guasto tecnico. Però di fatto la mole di lavoro è addirittura aumentata! Tra le lezioni online, le videolezioni e i compiti da consegnare tutti i giorni per tutte le materie…».

Roba quindi da far rimpiangere la scuola, intesa anche come luogo fisico?
«Beh, sì, siamo animali sociali. Mi manca il rapporto con i compagni prima e dopo le lezioni, la ricreazione. Il rapporto con gli insegnanti ne ha risentito meno, forse. E poi comunque a scuola è più facile restare concentrati e non distrarsi. Quindi sì, prima di questo periodo non avrei mai pensato di poterlo dire, ma non vedo l’ora che la scuola riapra!».