venerdì
12 Settembre 2025
Ambiente

Parte uno studio di Regione e Arpae sui rapporti tra lockdown e qualità dell’aria

La drastica riduzione di traffico e attività industriali offre uno scenario inedito da sfruttare per capire anche eventuali correlazioni tra pandemia e inquinamento

Condividi

171956298 872f9396 122a 482f 8f63 037e1123079aLa drastica riduzione del traffico per effetto del lockdown contro la diffusione della Covid-19 che effetto hanno avuto sulla qualità dell’aria? Proverà a dare una risposta la ricerca avviata da Regione Emilia-Romagna e Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia (Arpae) coinvolgendo il bacino Nord-Adriatico, dalla Padania fino alla Slovenia come un grande laboratorio a cielo aperto. L’obiettivo è anche comprendere eventuali relazioni tra pandemia e inquinamento atmosferico, con un approccio epidemiologico complesso e non solo ambientale sulla popolazione esposta.

Le misure di contenimento dell’epidemia Covid-19 hanno portato ad una drastica limitazione del traffico (fino all’80 percento) e di molte attività produttive industriali; per questo offrono un’opportunità inedita di valutare sperimentalmente l’efficacia di queste misure sulla qualità dell’aria e di indagare, attraverso studi scientifici rigorosi, la possibile relazione tra pandemia e inquinamento atmosferico.

La Regione Emilia-Romagna ha, quindi, deciso di promuovere uno studio per estendere le conoscenze maturate nell’ambito del progetto europeo Prepair, incrociando i dati epidemiologici con quelli ambientali relativi alla concentrazione di inquinanti e alle variazioni delle emissioni in relazione ai consumi energetici, al traffico locale e autostradale e alle condizioni meteorologiche. Questi dati saranno utilizzati per valutare l’esposizione della popolazione agli inquinanti atmosferici nelle condizioni precedenti e durante il lockdown.

I risultati saranno valutati da un comitato scientifico, appositamente costituito, e resi disponibili per altre indagini a livello nazionale e internazionale. Un lavoro che nel suo iter prevederà anche il coinvolgimento prima di tutto delle Regioni del bacino padano, delle principali istituzioni di ricerca, del centro meteo e del mondo associativo ambientalista.

«Lo studio servirà anche a mettere a punto, nella fase 3 (post Covid-19), una strategia condivisa per i nuovi piani e programmi per il miglioramento della qualità dell’aria e il contrasto ai cambiamenti climatici, che dovranno tenere conto di un contesto socioeconomico completamente mutato», sottolinea l’assessore regionale all’Ambiente, Irene Priolo.

Condividi
CASA PREMIUM

Spazio agli architetti

Le sette porte storiche di Ravenna come “accessi turistici privilegiati”

Lo studio Denara tra i vincitrici di un concorso internazionale promosso dalla Uia

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi