«Un giorno dovremo scegliere tra salvare noi o questo sistema economico»

 

Nel percorso di voci che R&D (a questo link tutti gli arretrati da leggere e sfogliare) sta compiendo per esplorare il tema della pandemia e delle sue conseguenze possibili sul nostro modo di vivere, lavorare, studiare e passare il tempo libero, non poteva mancare quella forse più importante: la scienza. Oggi come mai stiamo imparando, infatti, quanto la ricerca sia fondamentale per la società. Abbiamo allora chiesto una testimonianza in presa diretta a uno scienziato ravennate, l’astrofisico Mauro Dadina che ci ha inviato il suo intervento.

di Mauro Dadina *

Dadina

Mauro Dadina

Da qualunque parte uno li guardi, questi sono giorni strani. Avrei dovuto essere a Liegi per l’undicesimo meeting del consorzio Athena/X-IFU. Athena sarà un telescopio spaziale dell’ESA e a bordo porterà due strumenti. Uno si chiama X-ray Integral Field Unit, X-IFU appunto. Io faccio parte del X-IFU science advisory team. Dal 2014 e fino al 2018 abbiamo sempre fatto due meeting all’anno. Lo strumento è complesso e i pezzi vengono progettati in tre continenti. Dobbiamo confrontarci, di tanto in tanto, e sincerarci che stiamo remando tutti nella stessa direzione. Dal 2019 abbiamo deciso di fare un solo meeting all’anno per ridurre l’impronta ecologica della missione dovuta essenzialmente agli spostamenti in aereo. Oggi, dato il Covid-19, stiamo facendo il meeting on-line. Siamo in 170 circa. Ho fatto la mia presentazione dal salotto. Si parla di scienza e tecnologia, ma durante quelli che avrebbero dovuto essere i coffee-break, rimaniamo collegati per parlare del Covid-19. Abbiamo addirittura creato una sessione dedicata per confrontare i numeri dei vari Paesi coinvolti. In molti già ci hanno detto avrebbero dovuto fare un lockdown all’italiana prima.

 

Ci sono cose che non sono andate. Non volevamo vedere. A febbraio i numeri erano piccoli, ma la crescita dei contagiati era esponenziale. Sono una categoria a rischio e per questo ho chiesto al mio Istituto di potermi mettere in smart-working. Non potevo permettermi di usare il treno affollato per andare a Bologna ogni giorno. E non mi capacitavo del fatto che non si comprendesse bene la velocità di una crescita esponenziale. Questa rimozione ha prevalso in tutto il mondo occidentale. Anche dopo i “nostri” numeri. Dopo la Cina. Bisogna capire perché.

Athena verrà messo in orbita nel 2032 e i suoi dati verranno analizzati dai nostri studenti. Come si vede dobbiamo guardare al futuro. Per questo avevamo deciso di confrontarci col problema del riscaldamento globale, una sfida per la sopravvivenza. Come quella del Covid-19 che può divenire un’esperienza da cui imparare come affrontare la marcata tensione che si può generare tra un modello economico e la vita delle singole persone. Oggi, e nei prossimi mesi dovremo scegliere tra “stare chiusi” e salvare vite umane o relegarle in qualche sorta di inutilità per salvaguardare l’economia. È la soluzione invocata dal Governo UK nei (per loro) primi giorni di crisi e, in qualche modo, invocata da chi richiede l’apertura del sistema economico prima dell’effettiva fine epidemiologica della crisi.

Il riscaldamento globale nasce perché siamo troppi e consumiamo troppo, cose che per converso piacciono al nostro sistema economico. Un giorno, come dobbiamo fare oggi, dovremo scegliere cosa salvare tra noi o questo sistema economico. E domani come oggi dovremo/dobbiamo farlo sapendo che c’è un altro aspetto da considerare: come salvare la libertà di ognuno di noi.

Covid-19 oggi ci urla che c’è poco spazio e tempo per eludere queste domande. Serve un enorme sforzo, un grande studio e tanta immaginazione, in altre parole, tanta Politica per affrontarle.

P.S: permettetemi l’impertinenza, ma in questi giorni si sente di intellettuali che maledicono il fatto che alcuni scienziati siano accanto ai politici per le scelte da affrontare. Tranquilli, verranno/verremo riposti nel dimenticatoio presto. Verremo ricondotti presto alle macchiette alla Dr. Stranamore. E le ospitate in TV, anche di mirabolanti filosofi, torneranno a farla da padrone. In fondo rimaniamo in Italia, mica su Marte. E la prossima volta che un male crescerà esponenzialmente, non ce ne accorgeremo. Di nuovo.

* Biografia: Ho 50 anni, per un pelo, non ancora 51. Sono nato il 1 Maggio 1969. Laureato e Dottorato in Astronomia presso l’Università degli studi di Bologna. Ho lavorato presso l’Istituto per lo studio della radiazione extra-terrestre (TeSRE) del CNR di Bologna, poi presso la Telespazio prima e l’Istituto di Astrofisica Spaziale del CNR di Roma poi. Dal 2000 sono tornato a Bologna e oggi lavoro presso l’Osservatorio di Astronomia e di Scienza dello Spazio di Bologna che è parte dell’Istituto Nazionale d’Astrofisica. Sono membro di varie collaborazioni internazionali.

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