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Si può nuotare in mare a Ravenna e a Cesenatico. Ma “in mezzo”, a Cervia, è vietato

Le ordinanze dei sindaci sono diverse: nella città del sale consentite solo le altre attività acquatiche

In questo drammatico ma anche a tratti surreale periodo non è facile destreggiarsi tra le normative nazionali, regionali e comunali.

E così può capitare che in “fase 2” nel tratto di mare antistante i lidi del comune di Ravenna si possa tornare a nuotare, come dispone l’ordinanza del sindaco Michele de Pascale, ma che nuotare sia invece vietato nel comune di Cervia, sempre per ordine del sindaco, in questo caso Massimo Medri. E così si può nuotare a Lido di Savio ma non, pochi metri più in là, a Milano Marittima. Mentre, scendendo lungo lo Stivale, una volta terminato il territorio del comune di Cervia, si può tornare a nuotare a Zadina, per esempio, nel territorio comunale di Cesenatico, come dispone un’ordinanza firmata dal sindaco nei giorni scorsi.

Cervia, in particolare, nell’ordinanza dà il via libera alle «attività acquatiche individuali», indicando a titolo di esempio “windsurf, attività subacquee, canoa, canottaggio, pesca, vela in singolo, eccetera”. In molti inizialmente in quell’eccetera avevano inteso anche il nuoto, che invece non è compreso. Come ci conferma al telefono il sindaco Massimo Medri: «Abbiamo consentito l’accesso per le attività acquatica solo nei vari circoli e nel tratto di spiaggia libera (Lungomare Deledda 192-193, ndr), quindi abbiamo ritenuto potesse creare dei problemi permettere anche il nuoto. Credo che non sia un grosso problema aspettare ancora qualche giorno, per poter tornare a nuotare in mare…».