A Lugo un’ordinanza conferma divieto d’utilizzo dei giochi per bambini nei parchi

In attesa di chiarimenti governativi in merito all’obbligo di sanificazione giornaliera

Pulizia Giochi Ravenna Addetti

Addetti impegnati nella pulizia dei giochi a Ravenna

Quello di Ravenna è stato tra i primi Comuni in regione a riaprire le aree giochi dei parchi pubblici, con conseguente impegno a sanificare le attrezzature ogni giorno.

Una decisione che probabilmente non tutte le Amministrazioni possono permettersi, tanto che finora, da una rapida verifica, solo Russi pare abbia seguito l’esempio di Ravenna, in provincia.

Mentre il sindaco di Lugo, per esempio, ha firmato una nuova ordinanza in cui viene vietato esplicitamente l’utilizzo «delle attrezzature ludiche e ricreative (come ad esempio giochi per bambini, gazebo e relativi arredi) interne a parchi, giardini e spazi verdi pubblici non affidate in gestione a terzi, presenti su tutto il territorio comunale, anche se sprovvisti di segnaletica». Il tutto, si legge nell’ordinanza dell’1 giugno, «in attesa di chiarimenti governativi sull’applicazione dell’Allegato 8 del Dpcm del 17 maggio (“Linee guida per la gestione in sicurezza di opportunità organizzative di socialità e gioco per bambini ed adolescenti nella fase 2 dell’emergenza Covid”), che impone specifiche attività di manutenzione ordinaria e controllo periodico degli spazi e dei relativi confini, di gestione e controllo/supervisione, oltre che di pulizia approfondita (almeno giornaliera) e verifica periodica delle condizioni igieniche degli arredi e delle attrezzature disponibili nelle aree giochi».

In un post sul suo profilo facebook il sindaco Ranalli ha voluto commentare subito questa decisione: «Mi scrivete in tanti per chiedermi se i bambini possono usare i giochi nei parchi. Purtroppo non è ancora possibile, a Lugo così come negli altri comuni della Bassa Romagna.
Noi sindaci siamo i primi a provare dispiacere nel vedere quelle cordelle bianche e rosse attorno ai giochi. Sappiamo che i bambini più di tutti hanno sofferto in questa emergenza.
Ci tengo però a spiegare che la decisione di vietare per ora l’uso dei giochi è stata presa per garantire la sicurezza di tutti, alla luce anche delle linee guida comunicate dal Governo per la gestione di questi spazi. Per tenere aperte le aree gioco sono infatti previste specifiche attività di manutenzione e un continuo controllo degli spazi, oltre alla pulizia almeno giornaliera delle strutture. Sono compiti, soprattutto per quanto riguarda la sanificazione dei giochi, che devono essere affidati a persone con competenze specifiche. La legge non ci consente di utilizzare per queste attività volontari o beneficiari del reddito di cittadinanza.
Non intendiamo dimenticarci dei bambini e, in attesa di chiarimenti da parte del Governo sulle linee guida, siamo già al lavoro per organizzare al meglio gli spazi a loro dedicati e la relativa gestione, in modo da garantire le necessarie condizioni di sicurezza».

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