«Non è facile far rispettare le norme, la gente crede che il rischio non ci sia più. Soprattutto all’aperitivo…»
«Abbiamo ridotto della metà circa i coperti – spiega Stefano De Ruvo, 46 anni, uno dei soci che ha costruito questa realtà negli anni – abbiamo un po’ distanziato gli ombrelloni rinunciando a due campi da racchettoni, abbiamo chiuso il basket e fatto portare via i giochi per i bambini perché sapevamo che non saremmo riusciti a gestirli così come impongono le norme, di fatto con un numero chiuso, abbiamo soprattutto ridotto drasticamente il numero di lettini con cui noi abbiamo sempre lavorato tanto, ma devo dire che è tutto molto complicato, le norme non sono sempre chiarissime e soprattutto hanno continuato a cambiare in corsa».
Tra i cambiamenti più drastici per il bagno c’è anche la sospensione della tradizionale rassegna di concerti del sabato alle 18 curata da Francesco Plazzi e le collaborazioni con Spiagge Soul, mentre l’1 luglio prenderà il via un ciclo di concerti e incontri musicali curati da Luigi Bertaccini. Si comincia con la dj radiofonica Paola De Angelis e una serata dedicata a London Calling dei Clash, per poi proseguire con i live di una serie di artisti locali come Antonio Gramentieri, Moder, Giacomo Toni, il Duo Bucolico. Per un pubblico seduto ai tavoli del ristorante, rigorosamente su prenotazione. «Ci proviamo, è un segnale di resistenza, ma anche qui, ancora non è chiarissimo cosa possiamo o non possiamo fare, noi cerchiamo di applicare le norme nel modo più stringente possibile, ma non è facile anche perché tra le persone sembra prevalere l’idea che il rischio ormai non ci sia più, soprattutto in spiaggia, soprattutto all’ora dell’aperitivo».
Non a caso, al Peter Pan in questa strana estate 2020 il personale addetto alla sicurezza ha soprattutto il compito di invitare a tenere le distanze di un metro tra le persone, e nel weekend scorso ha contingentato gli ingressi fino a una chiusura anticipata del bagno alle 21. «Il punto è che noi lavoriamo quanto gli scorsi anni, ma vista la situazione così incerta, avevamo preso meno personale del solito e adesso invece ci farebbe comodo. Non ci lamentiamo, ovviamente, ma non si può nemmeno negare che quest’anno per noi lavorare sia più difficile che mai».