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Dall’università di Ravenna i primi 21 supermanager della gestione delle coste

Il 20 luglio la laurea degli studenti del master Wacoma

Il 20 luglio dal campus universitario di Ravenna usciranno i primi 21 laureati dell’unico master internazionale Erasmus Mundus in Europa per la formazione di specialisti nella gestione degli ambienti marini, costieri e delle aree lagunari (Wacoma, Water and Coastal Management). I laureandi provengono da 16 Paesi diversi, tra Africa, Oceania, Stati Uniti, Asia, Europa, Sudamerica. La rigida selezione all’ingresso premia oltre al massimo dei voti ottenuti nelle varie università internazionali, l’ottima conoscenza della lingua inglese, forti motivazioni e la piena disponibilità alla mobilità e a trascorrere i due anni oltre che all’Università di Bologna anche alle Università dell’Algarve e di Cadice, atenei partner dell’Alma Mater.

Il marchio Erasmus Mundus è rilasciato dalla Commissione Europea con la sua severa selezione che garantisce che i programmi siano di qualità eccellente, innovativi e su temi di interesse globale. «I programmi Erasmus Mundus non hanno eguali nel consentire agli studenti di studiare e vivere insieme ad altri studenti di vari Paesi – dice Elena Fabbri, coordinatrice del master, docente di Fisiologia e attualmente anche presidente del campus di Ravenna –. Mentre ai docenti e allo staff consente di viaggiare, incontrare le diverse istituzioni e costruire una rete di rapporti internazionali».

Attualmente sono state accolte due coorti di studenti e la terza è in arrivo a settembre 2020. Gli iscritti sono in totale 63, costituiti da 33 ragazze e 30 ragazzi, provenienti da 33 Paesi, che usufruiscono di borse di studio della Commissione Europea. I primi sei mesi di studio si svolgono infatti in Italia, a Ravenna. Seguono due settimane all’Università dell’Algarve e 5 mesi e mezzo all’Università di Cadice, mentre il secondo anno gli studenti possono scegliere in autonomia il Paese dove completare gli studi con la tesi di laurea. Ogni anno al dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell’Alma Mater arrivano da tutto il mondo ben oltre duecento domande.

I 21 studenti Wacoma in procinto di laurearsi erano stati ricevuti dal rettore dell’Università di Bologna appena arrivati, il 6 settembre 2018. I ragazzi provengono anche da Paesi dove le situazioni economiche e le guerre hanno creato non poche difficoltà, dalla Siria all’Etiopia, dal Bangladesh alla Nigeria o al Myanmar. Tra coloro che hanno scelto di restare all’Università di Bologna per la tesi c’è Gunaalan Kuddithamby, Sri Lanka, che ha appena vinto un dottorato in Danimarca: «Il problema delle microplastiche nell’ambiente marino è emerso in tutta la sua grandezza, a maggior ragione perché la conoscenza delle sue conseguenze è ancora scarsa – dice Kuddithamby -. Anche in Sri Lanka l’inquinamento delle acque dovute alle plastiche è un grande problema. Voglio comprendere qual è il loro impatto e tornare nel mio Paese, dopo gli studi in Europa, con le conoscenze giuste per trovare soluzioni». Poi c’è chi, come il brasiliano Luis Germano Biolchi, oceanografo laureato all’Università Federale di Rio Grande, sogna la carriera accademica, ma intanto è arrivato primo in una selezione di dottorato, ma preferisce collaborare con Arpae, l’Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia dell’Emilia-Romagna, l’ente presso il quale ha svolto la tesi di laurea su un innovativo sistema di allertamento costiero applicato alle coste dell’Emilia Romagna per la previsione dei fenomeni di mareggiata. «Dopo che il mio governo ha cominciato a tagliare i fondi per la scienza, dice Luis, dovevo cercare opportunità all’estero per specializzarmi e poi tornare in Brasile con nuove idee ed energie per affrontare i problemi scientifici, economici e sociali del mio Paese. WaCoMa era la migliore occasione che mi poteva capitare».