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L’appello di Cristina Muti: «Se non volete vederci in piazza, lasciateci liberi»

La fondatrice del Ravenna Festival scrive al Qn: «La vera pandemia è la creatività spenta»

«Se non volete vederci tutti in piazza, sfiniti, arrabbiati, confusi… Vi preghiamo in ginocchio, ve lo chiediamo con l’ultimo filo di pazienza rimasta. Lasciateci liberi! Liberi di ricostruire il nostro Paese come sempre siamo riusciti a fare! Voi, da soli, senza di noi, non sapreste, non sapete, non potete farlo».

Termina così l’appello di Cristina Mazzavillani Muti, fondatrice e presidente onoraria di Ravenna Festival, pubblicato a pagina 2 del Qn – Resto del Carlino di oggi, 2 novembre.

La signora Muti se la prende in particolare con i “Signori delle normative”, accusati di non aver allestito più posti letto negli ospedali, riorganizzato adeguatamente il trasporto pubblico e di mancanze nell’ambito della “vigilanza”, denunciando la scelta di privare i cittadini di «teatro, musica, cinema, scuola e sport».

La «vera pandemia», secondo Mazzavillani, è «la dignità cancellata, la comunità disgiunta, l’intelletto sterilizzato, lo spirito abbattuto, la creatività spenta».

«E vi sorprendente – si legge ancora nell’appello della fondatrice del Festival – che i cittadini comincino a scendere in piazza e a portestare? Siamo arrabbiati, tutti e davvero».