Dal 13 al 16 novembre compresi i motori diesel pre euro 5 non possono circolare dalle 8.30 alle 18.30 e vanno abbassate le temperature in casa
Scatta l’allerta smog in tre province dell’Emilia-Romagna: Modena, Rimini e Ravenna, con le relative misure emergenziali per contrastare l’inquinamento atmosferico che saranno in vigore da venerdì 13 a lunedì 16 novembre. Lo comunica l’Agenzia regionale ambientale (Arpae).
Nei giorni scorsi – sottolinea Arpae – le condizioni meteorologiche, con il dominio dellïanticiclone, assenza di precipitazioni e la persistenza di banchi di nebbia, hanno determinato il progressivo innalzamento dei livelli di PM10, in particolare nelle zone centrali e orientali della regione. Nella giornata di mercoledì 11 novembre tutte le province – ad esclusione di Ferrara, interessata da una debole ventilazione da Nord-Est – hanno registrato diversi superamenti del limite giornaliero per il Pm10 (50 microgrammi per metro cubo). Nelle province di Modena, Ravenna e Rimini si sono verificati almeno tre giorni consecutivi di sforamento del limite, condizione per l’attivazione delle misure emergenziali.
Le ulteriori limitazioni in vigore quindi in provincia di Ravenna sono:
- divieto di transito anche ai veicoli diesel precedenti all’euro 5 (dalle 8.30 alle 18.30, sabato e domenica compresi)
- divieto di sosta con motore acceso per tutti i veicoli
- potenziamento dei controlli sui veicoli circolanti in base alle limitazioni della circolazione in vigore
- divieto di uso (in presenza di impianto alternativo) di generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa aventi prestazioni energetiche ed emissive che non sono in grado di rispettare i valori previsti almeno per la classe 4 stelle
- abbassamento del riscaldamento fino ad un massimo di 19°C (+ 2 di tolleranza) nelle case, negli uffici, nelle attività ricreative, di culto, commerciali e sportive e 17°C (+ 2 di tolleranza) nei luoghi che ospitano attività produttive e artigianali (sono esclusi ospedali ed edifici assimilabili, scuole e edifici assimilabili)
- divieto di combustione all’aperto (residui vegetali, falò, barbecue, fuochi d’artificio ecc…)
- divieto di spandimento di liquami zootecnici senza tecniche ecosostenibili.