sabato
14 Giugno 2025
Ambiente

Allerta smog a Ravenna: polveri sottili in eccesso, scattano nuove limitazioni

Dal 13 al 16 novembre compresi i motori diesel pre euro 5 non possono circolare dalle 8.30 alle 18.30 e vanno abbassate le temperature in casa

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Scatta l’allerta smog in tre province dell’Emilia-Romagna: Modena, Rimini e Ravenna, con le relative misure emergenziali per contrastare l’inquinamento atmosferico che saranno in vigore da venerdì 13 a lunedì 16 novembre. Lo comunica l’Agenzia regionale ambientale (Arpae).

Nei giorni scorsi – sottolinea Arpae – le condizioni meteorologiche, con il dominio dellïanticiclone, assenza di precipitazioni e la persistenza di banchi di nebbia, hanno determinato il progressivo innalzamento dei livelli di PM10, in particolare nelle zone centrali e orientali della regione. Nella giornata di mercoledì 11 novembre tutte le province – ad esclusione di Ferrara, interessata da una debole ventilazione da Nord-Est – hanno registrato diversi superamenti del limite giornaliero per il Pm10 (50 microgrammi per metro cubo). Nelle province di Modena, Ravenna e Rimini si sono verificati almeno tre giorni consecutivi di sforamento del limite, condizione per l’attivazione delle misure emergenziali.

Le ulteriori limitazioni in vigore quindi in provincia di Ravenna sono:

  • divieto di transito anche ai veicoli diesel precedenti all’euro 5 (dalle 8.30 alle 18.30, sabato e domenica compresi)
  • divieto di sosta con motore acceso per tutti i veicoli
  • potenziamento dei controlli sui veicoli circolanti in base alle limitazioni della circolazione in vigore
  • divieto di uso (in presenza di impianto alternativo) di generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa aventi prestazioni energetiche ed emissive che non sono in grado di rispettare i valori previsti almeno per la classe 4 stelle
  • abbassamento del riscaldamento fino ad un massimo di 19°C (+ 2 di tolleranza) nelle case, negli uffici, nelle attività ricreative, di culto, commerciali e sportive e 17°C (+ 2 di tolleranza) nei luoghi che ospitano attività produttive e artigianali (sono esclusi ospedali ed edifici assimilabili, scuole e edifici assimilabili)
  • divieto di combustione all’aperto (residui vegetali, falò, barbecue, fuochi d’artificio ecc…)
  • divieto di spandimento di liquami zootecnici senza tecniche ecosostenibili.
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