«Le scuole superiori non erano un luogo sicuro: i ragazzi non rispettano le regole»

Il prof: «Purtroppo ignorano il Covid quasi istintivamente La Dad ha tanti svantaggi, ma ora è quello che serve»

RD 26 03 20 1 36

Francesco Della Torre

Francesco Della Torre pubblica ogni settimana recensioni di film e serie tv sul nostro giornale (e qui nel suo blog). Qui abbiamo deciso di intervistarlo, ma in quanto professore di matematica all’istituto Olivetti-Callegari di Ravenna.

Allora prof, sei contento di “non andare” più a scuola?
«A scuola vado eccome, solo che non ci sono gli studenti, che mi mancano tantissimo: la scuola non è la stessa senza di loro».

Ma con gli studenti non era un posto sicuro. Oppure no?
«Non lo era, per l’incapacità dei ragazzi di rispettare il distanziamento, unita al fatto di scambiarsi oggetti, strette di mano o cose del genere».

E cosa ne pensavano della pandemia?
«Erano come distanti, non li riguardava e istintivamente la ignoravano, ma in buona fede, sostanzialmente senza negarla. Mi pare fosse proprio istintivo, in loro, non riuscire a rispettare le regole. Poi ci sono le minoranze di ragazzi che sono invece simili a dei soldatini o altre ancora all’opposto più di natura, in effetti, negazionista. Questi ultimi molto pochi ma purtroppo fondamentali nell’aiutare la diffusione del virus e soprattutto nel dare il cattivo esempio».

I problemi più grandi della Didattica a distanza?
«La Dad ha numerosi svantaggi: gli studenti faticano tantissimo a concentrarsi su uno schermo; non tutti hanno l’attrezzatura adatta; manca completamente il contatto umano e l’interazione non è così spontanea. La vedo più adatta a lezioni universitarie».

Vantaggi?
«Quello di poter essere utilizzata durante un periodo di chiusura delle scuole e come possibile integrazione di certi argomenti da essere chiariti. Meglio di niente dai».

Ma il programma subirà dei rallentamenti?
«Me lo auguro. I ragazzi hanno meno capacità di apprendimento con questa modalità».

Come li valuterai? C’è chi ha pensato di bendare i ragazzi durante le interrogazioni da casa…
«No, non li benderò. Il voto terrà estremamente conto di puntualità e precisione nelle consegne dei compiti. E poi la modalità dell’interrogazione sarà sotto forma di chiacchierata a “scopo conoscitivo”, si capisce se non hanno studiato anche se si dovessero tenere gli appunti sotto».

E i genitori? Si lamentano di tutta questa situazione?
«Nella mia scuola no, ma sui giornali leggo di lamentele e di richieste di riapertura immediata delle scuole: mi auguro che questi oltre che genitori, siano anche virologi».

Il Governo, invece, cosa avrebbe dovuto fare per garantire la sicurezza al rientro a scuola?
«Mettere un tetto di massimo 20 alunni per le classi prime, per esempio, assumere a tempo indeterminato il personale mancante, metterlo in cattedra l’1 settembre e concedere un organico “Covid” supplementare con contratto annuale composto da docenti e non docenti, questi ultimi per vigilare sul rispetto delle norme. Sarebbe bastato? Non credo, ma almeno avrebbero fatto il possibile».

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