Nei giorni delle Feste vietato anche uscire dal proprio comune. Niente cena in hotel il 31 dicembre
Fino al 20 dicembre sono sostanzialmente confermate le misure contenute nel decreto in scadenza il 3 dicembre, compresa la loro modulazione sulla base delle fasce cosiddette gialla, arancione e rossa. A tale proposito si ricorda che al momento l’Emilia Romagna è in fascia arancione e che un cambio di fascia sarà eventualmente possibile solo dopo la prossima valutazione della apposita cabina di regia (con tutta probabilità la regione tornerà gialla da domenica 6 dicembre).
Dal 21 dicembre al 6 gennaio saranno invece in vigore misure nella maggior parte dei casi uguali in tutta Italia.
«Vietati gli spostamenti tra le regioni e le province autonome – scrive il sindaco –, salvo che per motivi di lavoro, salute, necessità (consentito il rientro alla residenza, domicilio o abitazione, escluse le seconde case in altra regione o provincia autonoma); nelle giornate del 25 e del 26 dicembre e del 1° gennaio vietati anche gli spostamenti tra comuni della stessa regione o provincia autonoma, salvo che per motivi di lavoro, salute, necessità (consentito il rientro alla residenza, domicilio o abitazione, escluse le seconde case in altro comune della stessa regione o provincia autonoma)».
Nella sua sintesi, Adnkronos ricorda invece che nel decreto è stata introdotta una «forte raccomandazione»: «Raccomandiamo fortemente di non ricevere persone non conviventi, soprattutto in queste occasioni, in cui i festeggiamenti diventano più intensi», ha detto il premier.
E ancora: «Gli alberghi rimangono aperti in tutta Italia ma il 31 sera non si potranno organizzare veglioni e cene, i ristoranti degli alberghi chiuderanno alle 18. Dopo quell’ora sarà consentito solo servizio in camera».
I negozi infine «dal 4 dicembre al 6 gennaio potranno rimanere aperti fino alle 21. Dal 4 dicembre al 15 gennaio nei giorni festivi e prefestivi nei centri commerciali saranno aperti solo farmacie, parafarmacie, sanitari, tabacchi, edicole e vivai».