Calcio, il Ravenna Fc pronto a querelare i tifosi (anche) per le minacce sui social

Situazione tesa tra squadra e sostenitori: «Un’imboscata al nostro pullman». La solidarietà del presidente della Lega Pro

Striscione Ultras Ravenna

Uno striscione degli Ultras dei giorni scorsi

In questi giorni a Ravenna sta montando un caso che va oltre l’ambito sportivo, attorno alla prima squadra di calcio della città.

La società Ravenna Fc ha infatti comunicato di avere intenzione di fatto di querelare i propri tifosi. O perlomeno quell’1 percento – è stato detto – che sta esagerando.

La classica goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata quella definita dalla società come «un’imboscata», la contestazione dei tifosi all’arrivo del pullman della squadra, di ritorno domenica sera da Fermo, dove il Ravenna ha incassato l’11esima sconfitta in 15 partite disputate nel girone B del campionato di serie C (dove attualmente occupa la penultima posizione in classifica): nessuno in Italia, tra i professionisti, ha perso così tante volte.

Tifosi che avrebbero dato anche «alcuni colpi» – è stato detto in conferenza stampa – al pullman, «spaventando i ragazzi». E i rappresentanti della società hanno denunciato pubblicamente anche insulti e minacce sui social, oltre all’affissione nelle scorse settimane (in particolare dopo la debacle nel derby contro il Cesena) di manifesti funebri, sarcastici, sulla morte del Ravenna Fc. Club che si è dichiarato davanti alla stampa «sconcertato» e «preoccupato» e che in queste ore ha ricevuto la solidarietà anche del presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli. «Ha espresso stupore per quello che è successo», ha dichiarato il presidente Alessandro Brunelli, sottolineando come Ravenna sia sempre stata considerata come una piazza tranquilla.

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Il manifesto funebre dei tifosi contro la società Ravenna Fc

«I tifosi possono manifestare il proprio disappunto, anche con veemenza, per ciò che concerne l’aspetto sportivo – si legge in una nota inviata dalla società ai giornali – ma non è accettabile che si vada ad intaccare la sfera dell’incolumità personale. Non è nostra intenzione strumentalizzare questo fatto che sicuramente non riguarda il 99% dei tifosi sani. E’, tuttavia, necessario stabilire un limite, situazioni del genere d’ora in poi saranno valutate nelle opportune sedi di rilevanza penale».

Tra le reazioni, c’è da registrare quella del gruppo Facebook Lineagiallorossa, che ha pubblicato un comunicato ufficiale, in cui si autodefinisce come «uno spazio che accoglie un gruppo di tifosi eterogeneo, sia per età, sia per idea di tifo, sia per condizione familiare. […] Questo canale viene utilizzato per condividere le notizie sul Ravenna Rfc e per dare la possibilità ad ognuno di poter esprimere il proprio pensiero sul Ravenna, a 360 gradi: gioia ed esultanza, ma anche rabbia e frustrazione.  A seguito delle parole proferite in conferenza stampa, che paiono voler collegare l’attività di questo gruppo con quanto accaduto domenica 13/12 durante la contestazione all’arrivo della squadra, onde evitare spiacevoli equivoci, ci sentiamo in dovere di sottolineare che quanto occorso non è collegabile all’attività di questa pagina».

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