Via libera al progetto di recupero dell’ex stabulario. Si potranno ospitare oltre cento tartarughe marine
È stata accolta da parte dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico centro-settentrionale la richiesta di concessione dell’area dell’ex stabulario di Marina di Ravenna al centro ricerche Cestha, che già può contare sui vicini locali dell’ex mercato del pesce.
Il progetto confermato dall’Autorità portuale prevede la realizzazione di uno degli hub legati alla “ricerca blu” più grandi a livello nazionale. Cestha potrà infatti contare nei prossimi anni su oltre 3.000 metri quadrati nei quali sviluppare i molteplici filoni di ricerca.
Grazie alla vicinanza della nuova struttura al vecchio mercato del pesce, l’obiettivo è quello di creare «una sorta di “cittadella delle scienze marine” in cui si potranno visitare, attraverso percorsi didattici e turistici, aree diversificate per la conoscenza di progetti finalizzati allo sviluppo e ricerca di nuove tecnologie per la pesca e difesa del mare, e cura delle specie a rischio».
Consolidato e confermato anche lo stretto legame di collaborazione con la marineria di pesca locale e con la Cooperativa La Romagnola, grazie alla quale i ricercatori hanno potuto insediarsi nell’attuale sede, così come è confermato il filone di ricerca legato alla sostenibilità della cozza selvatica di Marina di Ravenna, che sarà a brevissimo certificata da un marchio collettivo.
Con la concessione dell’ex stabulario – termina la nota inviata alla stampa – «Cestha potrà implementare anche altri importanti progetti in materia ambientale, con evidente beneficio sul territorio e con l’assunzione di giovani laureati».