Si tratta di bioconcrezioni, scogliere naturali importanti per la geo-biodiversità
Queste rocce di origine biologica sono concrezioni sabbiose costituite dall’unione di piccoli tubi costruiti, granello per granello, dalla miriade di piccoli animali che vivono nei tubi stessi. Tali “biocostruzioni”, rare e poco conosciute, si sviluppano in genere a basse profondità, in acque di buona qualità, su fondali tranquilli, in tempi relativamente brevi; assumono forme diverse (lamine, collinette o vere e proprie scogliere) e possono essere colonizzate da altri organismi marini, come ostriche e cozze, creando banchi via via più stabili.
«Tali scogliere rocciose naturali di origine biologica assumono, infatti, un importante ruolo nell’incrementare la geo-biodiversità locale, creando al contempo nuovi habitat e influendo significativamente sull’ecosistema e sul paesaggio subacqueo», evidenzia il direttore del Parco, il biologo Massimiliano Costa. Che continua: «il loro contributo a livello ecosistemico può essere molteplice, inclusa la preziosa funzione di protezione della costa, poiché queste scogliere naturali possono funzionare da frangiflutti, smorzando il moto ondoso. Inoltre, creano isole di natura sommersa, con straordinarie concentrazioni di pesci, crostacei, molluschi e altre creature marine, che possono diventare un’ulteriore risorsa per il turismo naturalistico, attraverso le immersioni subacquee guidate. Non per niente sono considerate un habitat protetto dall’Unione Europea, ai sensi della direttiva 92/43/CEE “Habitat», che ha istituito la rete Natura 2000 di siti protetti comunitari.