Ancisi (Lpr): «Invasione di piccioni e ratti nell’ex Amga. Serve disinfestazione»

I residenti nella zona circostante l’incrocio tra via di Roma e via Venezia devono fare i conti con la sporcizia lasciata dai piccioni su balconi e tetti

PiccioniInvasione di ratti e piccioni in centro storico a Ravenna nell’area circostante all’ex Amga, l’area abbandonata da un ventennio all’incrocio tra via di Roma e via Venezia dopo aver ospitato la sede della municipalizzata per la distribuzione dell’acqua e del gas. La denuncia viene da Alvaro Ancisi, consigliere comunale di Lpr, che rilancia le segnalazioni dai residenti nella zona.

«Abbiamo un grosso problema con i piccioni che hanno colonizzato l’area ex Amga – sono le parole ricevute dal decano dell’opposizione –. Vanno nelle grondaie e nei balconi facendo danni con il guano e sporcando ovunque. Siamo letteralmente invasi. Il nostro problema è che i piccioni vanno sul tetto nelle grondaie, dove non si arriva e non si può pulire. Succede solo a Ravenna. Una boscaglia incolta e piena di animali. Degrado allo stato puro».

In vent’anni di abbandono, senza alcuna cura né manutenzione, con aperture alle finestre, gli edifici ex Amga (ora oggetto di un progetto di riqualificazione) hanno inevitabilmente rappresentato una dimora ideale perché i piccioni. «I danni non coinvolgono solo edifici, balconi o monumenti imbrattati e rovinati coi loro escrementi – afferma Ancisi –, ma anche le persone, perché i loro escrementi contengono agenti infettivi, come funghi, batteri o virus, che quando si seccano si espandono nell’aria sotto forma di polvere. Entrano così nelle case, nelle scuole o nei ristoranti a contatto con prodotti alimentari, o direttamente nei corpi umani. Inoltre, portano attaccati alle loro piume acari, pulci o zecche, che infestano soprattutto le zone dove sono presenti i nidi, come i sottotetti e i balconi. Sono state calcolate in circa 60 le malattie che i piccioni possono trasmettere all’uomo, coinvolgendo i sistemi respiratorio o nervoso o immunitario o gastroenterico».

La Regione Emilia-Romagna ha adottato e finanziato, a norma della legge nazionale n. 157 del 1992, un piano di controllo del colombo o piccione di-città per il quinquennio 2018-2022, che interessa “anche siti inclusi in ambiti urbani quali quelli industriali e/o artigianali anche dismessi o depositi di materiali industriali, dove sia accertato un nocumento di natura igienico-sanitaria e/o economico ascrivibile alla concentrazione dei volatili. La limitazione dei danni arrecati dal colombo di città nei contesti urbani è in capo alle competenti Amministrazioni comunali”. L’attuazione del piano richiede nell’ordine la realizzazione di monitoraggi standardizzati, l’applicazione di metodi ecologici volti a ridurre le risorse alimentari e i siti di nidificazione dei piccioni, l’installazione alle finestre di reti di maglia e materiale adeguati o di filamenti multi aghi sui davanzali onde impedire la posa dei volatili, la somministrazione ai piccioni di farmaci sterilizzanti, ecc., affiancati da azioni incruente di cattura con esca alimentare.

Continua Ancisi: «Il Comune di Ravenna ha affidato, da luglio 2012 a giugno 2027, ogni servizio di disinfestazione, alla società Azimut di Ravenna, che possiede al 60 percento. Stupisce pertanto che a tutt’oggi non l’abbia incaricata di intervenire per disinfestare l’area urbana in questione dai piccioni. L’incarico andrebbe esteso alla disinfestazione dai ratti, che sono proliferati a dismisura in questi luoghi. Altrettanto per le zanzare ed altri insetti».

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