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L’infermeria felina ha accolto 1.266 gatti nel 2021: «Tanti da chi voleva liberarsi»

In crescita i dati della struttura Enpa a Bizzuno di Lugo: nel 2020 erano stati 902. La metà erano mici di colonia da sterilizzare. Il presidente Geminiani: «Sterilizzare è un atto d’amore»

L’infermeria felina di Bizzuno (Lugo) nel 2021 ha accolto 1.266 gatti (per un totale di 14.382 giorni di ricovero erogati), dato in crescita rispetto ai 902 del 2020 e ancora di più rispetto ai 368 del 2019. I numeri vengono dal bilancio dell’anno 2021 fra pandemia, abbandoni, sterilizzazioni e adozioni, fornito dal presidente Elio Geminiani.

Molte persone si sono rivolte all’infermeria perché non più in grado di accudire i propri animali per motivi di salute (ricoveri, malattia prolungata) oppure economici (la perdita del lavoro). «Purtroppo abbiamo registrato un altissimo numero di casi di persone decedute i cui parenti si sono esclusivamente interessati a disfarsi degli animali ereditati. Ricordiamo a questi miserabili che l’indifferenza uccide e che occorrerebbe mettere al primo posto valori come l’umanità e l’empatia anziché scaricare come rifiuti animali tanto amati dai loro proprietari lavandosi la coscienza con improbabili scuse».

Un numero elevato dei gatti ricoverati per il solo tempo necessario ad effettuare l’intervento, e alla successiva osservazione post operatoria, è rappresentato ovviamente dai gatti di colonia entrati per essere sterilizzati o curati: ben 678. «Numeri impressionanti se si pensa che le sole sterilizzazioni di Ausl da più di un anno avvengono il giovedì mattina a Granarolo Faentino e questo comporta alzarsi alle 4 di mattina per preparare tutti i trasportini con i gatti, operazione non semplice e per la quale non sempre i mici sono entusiasti di collaborare. Per incrementare quindi il numero di sterilizzazioni, abbiamo collaborato con ambulatori veterinari di tutta l’Unione, operazione che ha inciso notevolmente sul costo in benzina sostenuto dai volontari e sul loro tempo impiegato».

L’appello di Geminiani è esplicito: «Chi ama gli animali li sterilizza. Sterilizzare non è contro natura ma un atto d’amore dovuto nei confronti di esseri meravigliosi che solo chiedono rispetto. Contro natura è far partorire le gatte e buttare nel pattume i cuccioli oppure abbandonarli a loro stessi, voltarsi dall’altra parte quando si vedono animali denutriti, malati e in pericolo, vivere nell’indifferenza totale dell’ambiente che ci circonda e degli animali che ci vivono».

I gatti adottati sono stati 494. «Non sappiamo quante strutture in italia possano avere numeri così elevati solo grazie al lavoro dei volontari».

Una trentina di gatti incidentati, portati ad ogni ora del giorno e della notte: per molti di loro non c’è stato nulla da fare nonostante gli interventi. «Chi investe non si ferma, proseguendo disinteressandosi di una vita lasciata lì agonizzante, e chi osserva non denuncia diventando altrettanto complice di chi ha commesso il reato. Tutti segni dei tempi odierni in cui l’umanità è stata smarrita per strada lasciando spazio al dilagare dell’indifferenza e della crudeltà».

Va registrato anche il primo bilancio di attività da parte delle guardie zoofile nella provincia di Ravenna. Il capo nucleo Paolo Poggi ha presentato il resoconto del lavoro svolto: «Il nucleo  è composto da 14 guardie che operano su base volontaria che nel corso dell’anno ha svolto 334 ordini si servizio in turni diurni e notturni da 6 ore ciascuno. Complessivamente sono state effettuate 51 sanzioni amministrative e 5 sequestri amministrativi. Abbiamo percorso 33.446 km, la nostra attività ha riguardato vigilanza zoofila, venatoria e ittica».

A metà febbraio inizierà il nuovo corso interprovinciale per guardia zoofila. Chi è interessato può scrivere a ggzz.ravenna@enpa.org. Enpa inoltre ricorda che chi volesse fare volontariato o volesse circondarsi di gatti da coccolare può rivolgeri all’infermeria.