Si terrà a Ravenna un convegno organizzato in ambito ecclesiastico per conoscere gli strumenti di contrasto a pedofilia e pedopornografia che trovano nelle reti telematica un terreno che facilità la condivisione. L’incontro si terrà alla parrocchia di Santa Maria del Torrione (via Umberto Majoli 8) il 15 marzo alle 21, promosso dall’associazione onlus Pro Vita & Famiglia, dall’associazione Meter Onlus e dalla stessa parrocchia ospitante.
«Con la pandemia, nel 2020 la quantità di video denunciati ha raggiunto il numero esorbitante di 2.032.556, le chat segnalate dall’associazione Meter e bloccate dalla polizia postale sono state 456: 92 gruppi su WhatsApp, 100 su Telegram e 262 su Facebook», sottolinea il giornalista Simone Ortolani, referente regionale di Pro Vita & Famiglia Onlus, il quale, con il parroco don Paolo Pasini, ha fortemente voluto l’organizzazione di questo convegno a Ravenna.
Dopo i saluti iniziali del parroco don Paolo Pasini e del portavoce di Pro Vita & Famiglia, Jacopo Coghe, interverranno don Fortunato Di Noto e l’avvocato Maria Suma, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’associazione Meter, e l’arcivescovo di Ravenna – Cervia, monsignor Lorenzo Ghizzoni, presidente del Servizio nazionale Tutela Minori della Conferenza Episcopale Italiana. Modererà l’incontro la giornalista Daniela Verlicchi, vicedirettore del settimanale interdiocesano «Corriere Cesenate – Risveglio Duemila – Il Piccolo». Don Fortunato Di Noto, dal 1989, con l’associazione Meter Onlus, in collaborazione con la polizia postale e la magistratura, ha denunciato innumerevoli episodi di pedopornografia e ha svolto fondamentali attività per il sostegno alle vittime degli abusi.
Nell’ambito ecclesiale, con i pontificati di Benedetto XVI e di Francesco, sono state emanate norme giuridiche più severe e intensificati i rapporti con le autorità degli Stati per stroncare il fenomeno degli abusi sui minori perpetrati da sacerdoti e religiosi. Anche in seno alla Cei, a partire dalla pubblicazione delle Linee guida contro gli abusi del 2019, è nato un Servizio nazionale e una rete, con funzione di prevenzione e di ascolto delle eventuali vittime, che fa capo proprio all’arcivescovo di Ravenna-Cervia monsignor Ghizzoni e ha referenti in ogni diocesi italiana.