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Un leggio nel piazzale dei Salinari per ricordare le vittime di femminicidio

Dal 2009 al 2021 sono state 272 le donne accolte allo sportello di Cervia

È stato installato nel pomeriggio di ieri (6 giugno) un leggio commemorativo delle donne vittime di femminicidio del territorio di Cervia.

È stato posto a fianco del Monumento di piazzale dei Salinari, per rafforzare il messaggio di solidarietà alle famiglie delle vittime.

Un’iniziativa congiunta dell’Amministrazione comunale e del Centro Antiviolenza Linea Rosa, in occasione del 13° anniversario delle loro attività di contrasto alla violenza di genere sul territorio.

«Gli atti di violenza contro le donne non sono incidenti isolati, né eventi causati da raptus o da gesti dettati da follia – commenta la presidente di Linea Rosa Alessandra Bagnara -, ma sono il triste risultato di un sistema radicato, diffuso, fondato su violenze quotidiane di tipo economico e psicologico, fisiche e sessuali, in cui gli uomini detengono il potere e lo esercitano attraverso numerose forme di subalternità e stereotipi di genere. È quello che è accaduto a Paola Fabbri e Sandra Lunardini (vittime cervesi, ndr), uccise dai loro mariti, o ex, perché rifiutavano di ricoprire questo ruolo. Quando avviene un femminicidio è l’intera comunità a rimanere ferita e a subire una perdita».

Dal 2009 al 2021 sono state 272 le donne accolte allo sportello di Cervia, alcune delle quali ospitate nelle due case rifugio del territorio.

«​​L’obiettivo di questo momento – ha aggiunto Valentina Barducci, referente di Linea Rosa per il Comune di Cervia – è ricordare chi purtroppo non ce l’ha fatta, lanciare un messaggio di solidarietà a chi attraversa un momento di difficoltà  e far riflettere l’intera comunità. La sua funzione è proprio di dare speranza; un compito che come Centro Antiviolenza portiamo avanti quotidianamente grazie anche alla collaborazione di tutti/e e, soprattutto, dell’amministrazione comunale, che ha messo a disposizione delle donne vittime di violenza due beni sottratti alla mafia destinandoli a case rifugio».