X

La città del mosaico ha un nuovo logo: una “R” di tessere piene e vuote

La lettera iniziale di Ravenna diventa l’immagine di una campagna di comunicazione progettata e sviluppata dallo studio Eee. Sarà utilizzata anche per la Biennale ma sono già pronte le borse shopper come gadget

Una nuova immagine grafica per rappresentare il “genius loci” di Ravenna che si fonda, nemmeno a dirlo, sul mosaico. Il Comune di Ravenna ha dato vita a un progetto di comunicazione denominato “Ravenna città del mosaico” affidato a Eee studio, uno studio grafico che ha sede a Ravenna e Bologna, e di cui fanno parte Emilio Macchia ed Erica Preli. L’incarico, data la cifra in ballo di circa 10mila euro Iva compresa, è stato affidato in modo diretto e dopo un’indagine di mercato (non prevista per legge) attraverso la richiesta di tre preventivi; all’indagine è seguita poi, fanno sapere dall’Amministrazione, la trattiva su Mepa.

La R composta di tessere e fatta di pieni e vuoti potrà cambiare colore, sfondo e applicazione, potrà apparire sola o in ripetizioni. Per ora, oltre ai manifesti, l’unico “gadget” è la borsa shopper, ma chissà che in futuro non sia applicabile anche ad altre oggettistica.

«Si tratta di un sistema di identità visiva dinamico – spiegano in una nota dal Comune – un’affermazione ed evoluzione del significato stesso del mosaico quale giustapposizione generativa, a partire da quei pieni e vuoti che costituiscono l’impianto possibile di una multiforme successione di forme e di senso, esattamente come avviene in ogni dinamica di comunità».

Il sindaco Michele de Pascale ha dichiarato: «Proprio con il fine di valorizzare e confermare sempre di più Ravenna come punto di riferimento assoluto nella geografia internazionale del mosaico, ho voluto fortemente una delega specifica dedicata a questa forma artistica. Il sistema di comunicazione visiva che presentiamo ha proprio l’obiettivo di definire e trasferire una narrazione chiara, approfondita e accattivante della tradizione e dell’anima musiva della città che trova le sue radici nella storia millenaria e peculiare dei mosaici paleocristiani, che si sviluppa florida nel presente attraverso una vivace scena contemporanea artistica e artigianale, ma sempre con lo sguardo rivolto al futuro coltivando e formando nuovi talenti e professionisti».

Sulla stessa linea l’assessore alla Cultura, Fabio Sbaraglia: «Il mosaico è certamente l’anima profonda di Ravenna, è storia e futuro, è eccellenza artistica e vita quotidiana, è soprattutto metafora di un territorio che sa tenere insieme vocazioni differenti. Per questo abbiamo voluto intraprendere un percorso per valorizzare la città proprio a partire da questo suo essere. È nato così un sistema di comunicazione dinamico, fortemente e volutamente contemporaneo, che sia flessibile ai più diversi utilizzi e adattabile su differenti soggetti. Si tratta di una veste comunicativa che accompagnerà tutte le progettualità che verranno avviate sul fronte della valorizzazione del mosaico, ma che ha l’ambizione di suggerire una sempre più forte identificazione di Ravenna nel linguaggio musivo. Un esempio di questo è la prossima Biennale del mosaico».