La lettera iniziale di Ravenna diventa l’immagine di una campagna di comunicazione progettata e sviluppata dallo studio Eee. Sarà utilizzata anche per la Biennale ma sono già pronte le borse shopper come gadget
La R composta di tessere e fatta di pieni e vuoti potrà cambiare colore, sfondo e applicazione, potrà apparire sola o in ripetizioni. Per ora, oltre ai manifesti, l’unico “gadget” è la borsa shopper, ma chissà che in futuro non sia applicabile anche ad altre oggettistica.
«Si tratta di un sistema di identità visiva dinamico – spiegano in una nota dal Comune – un’affermazione ed evoluzione del significato stesso del mosaico quale giustapposizione generativa, a partire da quei pieni e vuoti che costituiscono l’impianto possibile di una multiforme successione di forme e di senso, esattamente come avviene in ogni dinamica di comunità».
Sulla stessa linea l’assessore alla Cultura, Fabio Sbaraglia: «Il mosaico è certamente l’anima profonda di Ravenna, è storia e futuro, è eccellenza artistica e vita quotidiana, è soprattutto metafora di un territorio che sa tenere insieme vocazioni differenti. Per questo abbiamo voluto intraprendere un percorso per valorizzare la città proprio a partire da questo suo essere. È nato così un sistema di comunicazione dinamico, fortemente e volutamente contemporaneo, che sia flessibile ai più diversi utilizzi e adattabile su differenti soggetti. Si tratta di una veste comunicativa che accompagnerà tutte le progettualità che verranno avviate sul fronte della valorizzazione del mosaico, ma che ha l’ambizione di suggerire una sempre più forte identificazione di Ravenna nel linguaggio musivo. Un esempio di questo è la prossima Biennale del mosaico».