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All’Ironman anche il “paziente 1” di Codogno: «Il Covid non ha lasciato strascichi»

Mattia Maestri, 40 anni: «Dalla malattia ho imparato a godermi molto di più quello che ho»

Tra le migliaia di partecipanti all’Ironman, la gara di triathlon estrema in programma nel weekend  del 17-18 settembre a Cervia, ci sarà anche Mattia Maestri, il cosiddetto “paziente 1” di Codogno, il primo italiano a cui è stato diagnosticato il Covid-19, oltre due anni fa.

40 anni, Maestri ha spiegato la sua decisione al quotidiano La Repubblica in edicola ieri, 7 settembre. «Da tutta questa esperienza, dalla malattia, ho imparato a godermi molto di più quello che ho – ha dichiarato -. È questo il messaggio che mi sento di dare alle persone: vivete la vita giorno per giorno, dedicatevi alle vostre passioni – che siano la famiglia, lo sport o il lavoro – non rimandate a domani quello che potete fare oggi».

Maestri ha iniziato la preparazione per l’Ironman circa un anno fa, «è un sogno nel cassetto che ho ripreso in mano. In un certo senso per me è un simbolo di rinascita».

Ricoverato per tre settimane in rianimazione, «ho la fortuna di non avere nessun tipo di strascico – ha detto a Repubblica -, la malattia non ha lasciato nessun segno sul mio corpo. Dopo due anni sono tornato come prima, sto bene e mi sento bene».

Un pensiero particolare sarà rivolto al padre, morto a causa proprio del Covid. «Come spesso succede ho iniziato ad appassionarmi allo sport – al calcio, per prima cosa – tramite mio padre ed è una passione che condividevo con lui. Anche se lui forse avrebbe gradito che mi dedicassi a sport un po’ più “tranquilli”. Comunque era sempre contento di quello che facevo. E quando scenderò in gara, tra qualche giorno, il mio primo pensiero sarà per lui».