La “Barca di Teodorico” torna a Ravenna: resterà in un magazzino fino al restauro

Il reperto verrà collocato temporaneamente in un immobile di via Zara. Firmato tra Comune e Azimut un contratto di sublocazione da 4.800 euro annui

Nave OriginaleLa cosiddetta barca di Teodorico torna ufficialmente a Ravenna: il Comune la collocherà temporaneamente in un magazzino di via Zara ottenuto in sublocazione da Azimut, in attesa di trovare una definitiva sistemazione espositiva nel Museo Classis.

La delibera della giunta è volta ad accelerare i tempi per il ritorno dell’antica nave romana che deve lasciare il padiglione marino del Museo archeologico di Comacchio, dove è conservata dal 2008, ora oggetto di interventi Pnrr.

Si tratta di un importante reperto archeologico di competenza statale, rinvenuto a Ravenna nel 1998 durante i lavori per la realizzazione del Parco Teodorico. L’imbarcazione, di età tardo-antica, fu ritrovata con parte del carico ancora conservato. L’allora Soprintendenza ai Beni archeologici dell’Emilia-Romagna ne dispose il trasferimento all’interno di un discusso guscio protettivo in vetroresina a Comacchio (maggiori informazioni sulla vicenda a questo link). Fino all’annuncio, nel 2021, dell’arrivo di un finanziamento governativo da 2 milioni e mezzo di euro che tra le altre cose avrebbe permesso alla nave di tornare a Ravenna per essere esposta pubblicamente al museo della città e del territorio di Classe (ne avevamo parlato a questo link).

È stato così firmato il contratto, della durata di un anno con possibilità di eventuali proroghe, che riguarda la collocazione transitoria del reperto in una porzione dell’immobile in via Zara n. 13. Il canone annuo ammonta a 4.800 euro per una superficie di 58 metri quadrati, comprensiva del sistema di protezione per la perimetrazione dell’area, video sorveglianza e spese per le utenze, oltre all’utilizzo delle parti comuni. Si tratta di una sublocazione perché il magazzino fa parte di una porzione più ampia di un immobile di proprietà di Commercianti Indipendenti Associati Soc. Coop. che lo ha affittato ad Azimut come deposito di mezzi aziendali.

«Abbiamo effettuato un sopralluogo insieme alla Soprintendenza – afferma l’assessore Fabio Sbaraglia – per verificare l’adeguatezza dell’edificio per il ricovero temporaneo di un bene di tale importanza. A breve, saranno stabilite la tempistiche del trasferimento e le successive fasi che porteranno il reperto ad essere restaurato ed esposto in via definitiva al Museo Classis. In questo spazio sublocato sarà possibile effettuare i primi esami diagnostici indispensabili a definire il tipo di restauro che sarà necessario operare».

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