
Alla Casa di comunità di Marina di Ravenna è al lavoro una nuova figura, l’infermiere di famiglia, grazie a un accordo di cooperazione sottoscritto tra Ausl Romagna ed Eni, che ha stanziato per il progetto 120mila euro per quattro anni nell’ambito dei programmi di promozione della salute delle comunità dell’azienda.
Nello specifico, il progetto sperimentale consiste nel facilitare l’assistenza a pazienti affetti da malattie cronico-degenerative.
«La figura dell’Infermiere di Famiglia o di Comunità – spiega Mauro Taglioni, direttore della Direzione infermieristica e tecnica dell’Ausl Romagna – è il riferimento per tutta la popolazione e agisce attraverso interventi diretti e indiretti che hanno come destinatari la persona e la famiglia. La sua funzione è operare per una presa in carico a garanzia della continuità assistenziale, con attività dirette sulle persone assistite, in ambulatorio o a domicilio, facilitando inoltre il percorso della presa in carico favorendo la collaborazione tra le figure professionali e i servizi sociosanitari. È un professionista inserito nella comunità, in grado di creare una relazione di fiducia con gli individui che la compongono per promuoverne la salute e consentire loro di raggiungere il più elevato stato di benessere possibile».
«Questo importante progetto di assistenza ai malati cronici – aggiunge Filippo Uberti, responsabile Salute Eni – è un ulteriore elemento che si aggiunge alle collaborazioni che Eni ha con la sanità regionale come il progetto che si sta portando avanti con il 118 per la gestione della salute delle persone che operano sulle piattaforme».