«Il mercato degli affitti è inesistente, servirebbe un’agenzia regionale»

Il segretario del sindacato Sunia segnala il caso degli immobili di proprietà delle fondazioni bancarie: «Non hanno interesse a gestirli e li lasciano sfitti»

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«Il mercato degli affitti in provincia di Ravenna è praticamente inesistente, manca l’offerta». Le parole di Alberto Mazzoni, segretario provinciale del sindacato unitario nazionale di inquilini e assegnatari (Sunia-Cgil), fanno riferimento allo scenario pre alluvione e quindi rendono l’idea delle difficoltà che potranno incontrare le migliaia di cittadini che per settimane o mesi non potranno rientrare nelle abitazioni che si sono allagate.

Secondo Mazzoni una delle ragioni va individuata nella vocazione turistica del territorio: «Siamo pieni di B&B più o meno veri o di gente che si gestisce da solo l’appartamento mettendolo sul mercato tramite le piattaforme online per gli affitti brevi (tipo airbnb o per vacanze, ndr). In certe località con gli affitti estivi ai turisti si riesce a prendere più che l’intero anno a un inquilino fisso».

Il segretario del Sunia, entrato in carica a fine 2022, vorrebbe una tassazione più alta per i proprietari immobiliari che fanno speculazione: «Chi ha un’abitazione e la mette sul mercato per la collettività è giusto che abbia un riconoscimento di sgravi fiscali, ma chi decide di speculare magari mettendo 5 studenti in un alloggio allora dovrebbe pagare il massimo delle tasse. E gli strumenti per controllare ci sarebbero: a cominciare dalle letture dei contatori che permetterebbero di individuare tanti affitti in nero».

Manca l’offerta sul mercato anche perché molti immobili restano sfitti a causa del disinteresse del proprietario: «Le fondazioni bancarie hanno in pancia tante case che sono nella loro disponibilità per varie provenienze ma non hanno interesse alla loro gestione. E invece si potrebbero mettere in campo delle soluzioni interessanti per smuovere il mercato».

C’è poi la voce ricorrente di un timore da parte dei padroni di case nel ritrovarsi incastrati in situazioni estenuanti in caso di inquilini morosi: «A essere sincero io non vedo tutta questa lentezza nel far eseguire gli sfratti. Come Sunia abbiamo assistito a casi di sfratti eseguiti in 5-6 mesi e parliamo di famiglie con figli minori che si ritrovano in mezzo alla strada». Anche se Mazzoni riconosce che alcuni casi possono aver scoraggiato i proprietari: «A volte le case vengono restituite in condizioni pessime e non fa certo piacere farsi sfasciare casa». Il consiglio è quello di mettere in conto di destinare la metà degli incassi dall’affitto nella manutenzione dell’immobile per tenerlo sempre in buone condizioni ed evitare gli interventi massicci da 20mila euro in un colpo solo.

Il dirigente del Sunia auspica la nascita di un’agenzia per la casa con risorse regionali che metta in contatto pubblico e privato: «Un misto in modo da dare una garanzia ai proprietari che riavranno la casa in ordine se l’inquilino è stato un vandalo, ma al tempo stesso li impegna a mettere la casa sul mercato in modo da risolvere la problematica abitativa».

Mazzoni mette in guardi anche sulla situazione delle case popolari. Partendo da un dato: «Ci sono tantissimi immobili di Acer che sono sfitti perché mancano le risorse per metterli a norma». E andrà sempre peggio: «Basta guardare ai numeri. Tra il 2021 e il 2022 il valore medio Isee di chi chiede aiuto per gli affitti è sceso da 10mila euro a 5mila. Questo vuol dire inquilini che hanno canoni più bassi e quindi ancora meno risorse da poter investire per il ripristino degli alloggi».

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