Il lughese che ha “inventato” il vintage: «Ho venduto una giacca anche a Lady Gaga»

La storia di A.n.g.e.l.o., tra i negozi di abiti riciclati più grandi in Europa, con un giro d’affari da 30-35mila capi all’anno. «Ricordo le ostilità iniziali: le mamme si lamentavano quando i loro figli venivano nel mio locale a comprare»

«Tutti noi andiamo ai mercatini con la speranza di fare un affare, di trovare un pezzo solo nostro che costi poco e che allo stesso tempo ci permetta di salvaguardare l’ambiente ed essere soddisfatti della nostra azione». Il lughese Angelo Caroli è il fondatore di A.n.g.e.l.o. Vintage Palace, uno dei negozi di abbigliamento vintage più conosciuti in Italia e non solo, con sede a Lugo, dove nel weekend torna il festival Vintage (ne parliamo qui).

DIVA LADY LEAD DENTRO ARTICOLO LUGO VINTAGE 13 10 23

Caroli, lei è stato un precursore del vintage. Ci racconta un po’ come tutto è cominciato?
«Ho iniziato ad appassionarmi agli abiti usati nel 1978, quando non ero ancora maggiorenne e questa mia curiosità ha portato all’apertura di uno spazio vendita a Lugo dove lavoravo nel pomeriggio, dopo la scuola. Andavo a comprare i prodotti a Prato, che ai tempi era un importante centro di riciclo di abiti e lana, e selezionavo articoli che sarebbero stati buttati o stracciati: cercavo soprattutto jeans e capi americani che stavano iniziando ad andare di moda anche da noi e che pensavo fossero adatti ai miei coetanei. Ho portato una visione nuova per il periodo: selezionavo il prodotto, lo facevo lavare e sterilizzare e lo mettevo in vendita pronto per essere indossato. Da subito ho anche iniziato a fare modifiche sui capi per renderli più attuali e contemporanei».

E come è nato, poi, A.n.g.e.l.o Vintage Palace?
«L’ho costruito nel 1992 e oggi è uno dei più grandi negozi vintage in Europa. Con il tempo ho iniziato a comprare anche all’estero e dai primi anni Ottanta ho creato la mia collezione, che è formata da capi che non vendo ma che metto a disposizione di lavoratori del settore, stilisti, curatori di mostre e scuole. Sono abiti per esposizioni che presto o noleggio per uso stilistico e che colleziono da ogni parte del mondo: adesso questo archivio conta 120mila capi. Sono sempre stato molto attento al cambiamento delle esigenze e adesso vendo anche online in tutto il mondo. Oltre a Lugo, ho un negozio a Faenza, più economico e abbordabile, molti pop up a Milano e Roma con la Rinascente e adesso stiamo per aprire anche a Monza».

IMG 0084 POST

Angelo Caroli

Perché puntare fin da subito sul vintage? In quel periodo non era ancora di moda…
«All’inizio avevo molte ostilità, le mamme dei miei coetanei si lamentavano del fatto che i figli venissero a comprare abiti usati da me, ma nonostante tutto sono sempre stato convinto di quello che andavo a cercare: l’attenzione all’ambiente e il fatto di recuperare abiti, dare loro una seconda vita e creare entusiasmo nelle persone che li compravano è sempre stato importante per me. Si tratta di un sistema molto democratico: permette di pagare il prezzo giusto e trovare un pezzo unico che non ti aspetti, bisogna solo avere la fortuna di trovare il prodotto giusto nel momento giusto».

Com’è cambiata la sua clientela nel tempo?
«All’inizio il target di riferimento erano i miei amici e coetanei, dopo una decina d’anni, invece, ho iniziato ad avere anche prodotti interessanti per le persone più adulte. Così ho iniziato a differenziare sulla base del target; in genere i giovani sono più attenti all’estetica, mentre gli adulti alla qualità. Penso che il prodotto vintage non sia destinato alla massa, ma solo a coloro che si appassionano, indipendentemente dall’età. Di solito compro quello che può richiedere il mercato, ma cerco anche di anticiparlo e di acquistare prodotti ancora prima che inizino ad andare di moda».

Ha lavorato anche con personaggi famosi?
«Lavoro tantissimo per il cinema, inoltre per molto tempo ho vestito Luciano Ligabue e ho fornito abiti a Laura Pausini per le copertine dei dischi e per alcune tournée. Qualche anno fa ho venduto online una giacca di Versace e il giorno dopo ho scoperto che l’aveva comprata Lady Gaga utilizzando un altro nome».

Oggi dove si rifornisce? E quanti vestiti rivende in un anno?
«Compro in tutta Italia, da guardaroba di abiti firmati o da archivi di persone che hanno lavorato nel campo della moda. Ci rechiamo direttamente a casa delle persone che riteniamo possano avere guardaroba interessanti e li compriamo. Per quanto riguarda le vendite, parliamo di almeno 30-35mila capi all’anno fra tutte le varie tipologie: adesso vendiamo tanto al chilo e anche attraverso il format “Mani nel sacco”, che organizziamo una volta al mese a Faenza e due volte all’anno a Lugo in occasione del festival del vintage. È molto divertente, i partecipanti comprano una shopper creata con materiale riciclato (ne abbiamo da 15, 25 e 35 euro a seconda della grandezza) e hanno dieci minuti di tempo per riempirla senza romperla. Al termine tutto quello che sono riusciti a mettere dentro diventa di loro proprietà al prezzo iniziale pagato per la shopper».

Ha subito danni a  causa dell’alluvione che a maggio ha colpito la Romagna?
«Per fortuna in archivio non abbiamo avuto grossi danni, il negozio, invece, è sviluppato su tre piani e solo le cose che si trovavano al piano terra si sono rovinate. Il danno più grave è stato nei magazzini, dove avevamo tante scatole con prodotti pronti da spedire che si sono bagnate. Tante cose fortunatamente siamo riusciti a salvarle: i danni ci sono stati, ma i vestiti più preziosi non si sono rovinati».

EROSANTEROS POLIS BILLBOARD 15 04 – 12 05 24
CGIL BILLB REFERENDUM 09 – 16 05 24
CONSAR BILLB 02 – 12 05 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24