Marina di Ravenna, torna il festival Beaches Brew. Con 13 artisti internazionali

Annunciati i primi protagonisti della rassegna del bagno Hana-Bi, in programma dal 5 all’8 giugno

Beaches Brew Crowd Francesca Sara Cauli 2017 Low Res 8 Copia

Un’immagine dall’edizione 2017 del festival Beaches Brew scattata da Francesca Sara Cauli

Torna da lunedì 5 a giovedì 8 giugno a Marina di Ravenna il festival musicale Beaches Brew, che quest’anno celebra la decima edizione (sempre a ingresso gratuito).

Nato nel 2012 sulla spiaggia dell’Hana-Bi, dalla sinergia del team di Bronson con un pool di curatori diviso tra Olanda e Stati Uniti, Beaches Brew ha saputo affermarsi negli anni come uno dei “boutique festival” più amati e partecipati, punto di riferimento per quanto riguarda la sperimentazione e i nuovi suoni nel panorama italiano e internazionale.

Sono 13 gli artisti in cartellone, da 12 diversi paesi del mondo, per una line-up tutta internazionale, in attesa di un secondo annuncio che prevede anche il contingente italiano: dall’’R&B intimo e sperimentale della producer losangelina Liv.e, il cui secondo disco Girl in the Half Pearl è Best new album di febbraio per Pitchfork, alle sperimentazioni tra calypso ed elettronica occidentale dell’angolana Pongo, nuova diva del Kuduro (genere di musica dance elettronica nato negli anni 80 in Angola dal mix tra musica locale e europea); dall’alt-folk rituale contaminato con la drone music degli irlandesi Lankum, prodotti da Rough Trade, a Billy Woods, icona del rap underground dell’east coast; la miscela di pop, ambient e sperimentazioni della violoncellista guatemaleteca Mabe Fratti, che ha saputo valorizzare la lunga esperienza nella scena impro di Città del Messico; l’innovativo progetto Slauson Malone 1, a cavallo tra pop music e performance, firmato dall’artista e musicista americano Jasper Marsalis, figlio del grande trombettista jazz Wynton; il country rock psichedelico della Rose City Band, creatura del visionario chitarrista di Portland Ripley Johnson; gli olandesi in rampa di lancio Nusantara Beat, con la freschezza del loro approccio psych folk band ispirato alle canzoni tradizionali indonesiane degli anni 60 e 70; il beat propulsivo del trio sudafricano Phelimuncasi e del loro gqom, una potente miscela di house music nata nelle periferie di Durban nei primi anni 2010; il duo londinese O., che dalla sua base-studio di Peckham (sede di una delle comunità artistiche più attive della capitale inglese) ha portato a nuova forma l’accoppiata sax/batteria grazie all’utilizzo di pedali, amplificatori e strumenti digitali; infine, le sperimentazioni tra garage, post-punk e shoegaze del neozelandese Dion Lunadon, chitarrista e cantante dei The D4 e istrionico bassista degli A Place To Bury Strangers, e il songwriting a tinte classiche, tra vene dark e aperture melodiche luminose, della cantautrice di Philadelphia Rosali.

L’artwork originale della X edizione di Beaches Brew è opera di Davide Bart Salvemini, illustratore e digital artist con base a Bologna.

Info sul sito beachesbrew.com e sui canali social del festival.

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