
Slitta ancora l’apertura del complesso museale di palazzo Guiccioli, in centro a Ravenna, che non sarà più entro l’anno, come comunicato poche settimane fa, ma «nella primavera del 2024». Lo ha dichiarato il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, Ernesto Giuseppe Alfieri, all’assemblea del Comitato per il restauro di opere risorgimentali di Ravenna. Come noto, fulcro de progetto sono il Museo di Byron e quello del Risorgimento, ma in via Cavour ci sarà spazio anche per il bookshop, un ristorante (la “Taverna Byron”), un’enoteca e la nuova sede del Museo delle Bambole.
«Si tratta di un’opera di grande rilievo – ha aggiunto il presidente Alfieri – innanzitutto di livello culturale internazionale che recupera l’importante e prolungata permanenza di Byron a Ravenna dove abitò e operò proprio nel medesimo palazzo dove gli importanti restauri hanno portato anche alla luce gli affreschi originari che lo stesso Byron volle far realizzare in quelle stesse stanze. Il Museo Byron sarà con materiali storici e culturali documentari, in larga parte provenienti dalla Biblioteca Classense di Ravenna, e sarà anche molto interattivo, con un percorso multimediale che concretizzerà, con le più nuove tecnologie, un approccio che favorirà una più rapida conoscenza della storia e delle opere di Byron».
Secondo la Fondazione, che ha acquistato il palazzo e si è fatta carico della (complicata) riqualificazione, il nuovo polo «potrà attrarre sia cultori della materia, sia turisti italiani ed internazionali a Ravenna, dove avrà anche sede la Byron Society di Londra in Italia, unica sede al di fuori di quella britannica».
Durante l’assemblea del comitato, il presidente d’onore Antonio Patuelli ha proposto nel frattempo di prendere contatto con il Comune di Russi per promuovere i necessari restauri e l’opportuna valorizzazione del Pantheon del Cimitero di Russi dedicato alle famiglie Farini e Baccarini e che contiene innanzitutto le tombe di Luigi Carlo Farini, Ministro con Massimo d’Azeglio e Camillo Cavour e poi Presidente del Consiglio dell’Italia unita, e di Alfredo Baccarini, anch’egli Ministro dell’Italia unita e particolarmente impegnato per le bonifiche e le costruzioni di ferrovie.