Tutti pazzi per sushi e ramen: «A Ravenna un mix di culture, non è una città chiusa»

Continuano le aperture di ristoranti, non solo “All You Can Eat”. Il caso di Kuma e Hot Ramen

Nel giro di pochi mesi nel Ravennate hanno aperto diversi ristoranti di cucina giapponese e asiatica, facendo impazzire i social e riflettere sulla dinamicità della ristorazione locale.

Kuma Oriental Taste

Kuma Oriental Taste

«Con la pausa forzata del Covid, diversi imprenditori asiatici hanno programmato gli investimenti che vediamo prendere corpo ora» – ci racconta il titolare di Kuma Oriental Taste, il nuovo locale di via Romea Sud, di fronte alla “rotonda delle tartarughe” di Ponte Nuovo. Una scelta imprenditoriale forte, la sua, che ha deciso di abbandonare la formula All You Can Eat che caratterizzava anche il locale precedente, nella stessa sede, a favore di un menù alla carta che punta tutto sulla qualità. «Ci interessa una clientela di alto livello, che voglia vivere un’esperienza».

Intanto, a distanza di poco più di un anno dall’apertura di Hot Ramen in piazza Baracca, sempre a Ravenna, la coppia di giovani imprenditori ravennati di origine cinese, Ting Yang e Noemi Jiang, ha inaugurato il secondo locale in via Romea 75 (al posto del ristorante fusion giapponese Ito). Entrambe le sedi di Hot Ramen propongono lo stesso menù, composto principalmente da gyoza, ravioli tipici giapponesi, curry di riso e ramen, zuppa con carne, verdure e noodles, di tradizione giapponese ma diffusa in varie versioni in gran parte dell’Asia. «L’apertura di un secondo locale è sicuramente una sfida per noi – racconta Jiang – ma il successo di Hot Ramen ci ha spinti a farlo, cercando un ambiente più ampio in grado di accogliere la clientela al meglio e senza rinunce».

Hot RamenNell’ottobre del 2022, all’apertura del primo ramen bar di Ravenna, la coppia gestiva in autonomia il locale, arrivando oggi a contare sull’appoggio di otto dipendenti, tra cui i genitori di Yang, ex titolari del ristorante cinese Il Mandarino, lasciato per aiutare il figlio nella gestione della nuova attività. «L’incontro tra mentalità di generazioni diverse ha causato qualche difficoltà all’inizio, ma adesso grazie all’esperienza del padre di Ting la nostra cucina è addirittura migliorata – spiega Jiang -. Il riscontro da parte della clientela ravennate è stato enorme. Dicono che Ravenna sia una città chiusa, ma non credo sia così. Sono felice di essere qui da 12 anni, perché mi sono sempre sentita rispettata e accettata. La città in generale è composta da un mix di culture ben integrate tra loro, ma noto un profondo apprezzamento per quella asiatica. Questo probabilmente deriva dall’influenza della cultura pop nipponica nelle generazioni più giovani, cresciute tra manga, anime e videogiochi. Anche io, da cinese, sono innamorata del Giappone e delle sue tradizioni». Oltre a essere un’antica ricetta popolare infatti, il ramen deve la sua fama in occidente principalmente grazie all’iconica rappresentazione in fumetti e cartoni animati, dove i protagonisti si abbuffano di questa zuppa “rumorosa” da mangiare, colorata e fumante.

Il crescente apprezzamento nel ravennate per locali orientali che esulano dall’ormai sdoganato sushi o cinese ha fatto sì che recentemente anche un’altra realtà già diffusa sul territorio romagnolo, Yume Ramen, aprisse un locale in città. «Non siamo preoccupati per l’apertura di altri ramen, non li viviamo come una concorrenza, ma come un rinforzo della nostra cultura: i ravennati potranno scegliere di mangiare talvolta in un ristorante, talvolta in un altro, ma non si “dimenticheranno” di questa pietanza!», commenta Jian.

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