Andrea Collinelli, ex atleta e campione olimpico, vicepresidente dell’associazione Amici del Ciclismo, fa il punto della situazione sulle due ruote a Ravenna, commentando anche un eventuale ampliamento delle zone con il limite di 30 km/h in città.
Collinelli, qual è la sua esperienza con il trafco ravennate? Gli automobilisti rispettano le regole e i limiti?
«Nel centro storico i limiti vengono rispettati perché le strade sono più strette, c’è molta promiscuità di pedoni e ciclisti e normalmente l’andatura non è veloce. In altre zone della città, invece, il traffico è senz’altro più veloce, che siano presenti o meno le piste ciclabili».
Secondo la sua esperienza, Ravenna è una città bike-friendly?
«Direi di sì, e lo si vede anche da alcuni interventi infrastrutturali come il recente Parco marittimo, la ciclabile verso Punta Marina e la nuova ciclabile in direzione di Porto Fuori. Sicuramente c’è uno sviluppo in questo senso da parte dell’amministrazione comunale, ma si può sempre fare di più».
Ad esempio?
«Tutto quello che è attenzione e tutela verso il ciclista è ben accetto. Nei centri storici è difficile inserire piste ciclabili, dal momento che per legge devono avere una larghezza di circa un metro e mezzo. Però, a volte, basta una semplice linea tratteggiata per sensibilizzare l’automobilista a non sconnare nello spazio dedicato alle biciclette. Inoltre, sono anni che chiediamo l’apposizione dei cartelli che segnalano il mantenimento della distanza di un metro e cinquanta tra automobili e ciclisti in fase di sorpasso».
Cosa ne pensa dell’introduzione del limite dei 30 km/h a Bologna?
«Penso che le valutazioni alla base di questa decisione siano condivisibili. In zone ad alta densità di pedoni e biciclette, il passaggio dell’automobile, spesso a sfioro, rappresenta un pericolo. È chiaro che più l’auto va piano meno danni provoca in caso di incidente».
È un provvedimento che auspica anche per Ravenna?
«Nel centro storico di Ravenna ci sono già zone con il limite dei 30 km/h. Ben venga la sua estensione anche in altre aree, magari in prossimità delle scuole. È indispensabile che l’automobilista cambi atteggiamento di guida quando entra in città».
Da vicepresidente dell’associazione Amici del Ciclismo, qual è il vostro obiettivo?
«L’obiettivo sarà raggiunto a breve, ed è la realizzazione del Bike Park nell’area dell’ex ippodromo di Ravenna. Più in generale, l’associazione è nata con lo scopo di creare una “palestra del ciclismo”, un luogo dove praticare questo sport che in città mancava. Al Bike Park potranno accedere tutti, ci saranno attività e piste per tutte le esigenze, e i bambini potranno sbizzarrirsi con la propria bicicletta in piena sicurezza».
Il ciclismo è uno sport attrattivo per i giovani?
«Beh, basta considerare che una delle prime cose che si riceve da piccoli è proprio la bicicletta. A chi non piace pedalare all’aria aperta? Poi certo, a mano a mano che si cresce gli stimoli aumentano e si perde l’interesse per la bici. In questo senso, il Bike Park intende essere un incentivo al cambiamento».
L’inizio dei lavori per il Bike Park era previsto per gennaio 2024. Qual è la situazione attuale?
«I lavori non sono ancor iniziati perché sono state chieste delle varianti alla ditta che si occupa del progetto. A breve però dovrebbero partire, si spera non oltre marzo».