Istituito un comitato scientifico per fissare un programma di iniziative (mostre, convegni, pubblicazioni) da svolgersi nel corso del 2024
A guidare la Scuola, aperta ufficialmente il 28 aprile successivo, venne chiamato il maestro Giuseppe Zampiga (Ravenna, 1860-1934), già noto restauratore dei mosaici bizantini ravennati, nonché autore, con Alessandro Azzaroni (Ravenna, 1897-1947), delle tavole della celebre impresa editoriale in 8 cartelle: Monumenti. Tavole storiche dei mosaici di Ravenna, edita nel 1930, a cura di Corrado Ricci. A quella scuola si formarono i maggiori artisti e restauratori ravennati come Ines Morigi Berti, Sergio Cicognani, Lino Melano, Libera Musiani, Romolo Papa, Antonio Rocchi e Renato Signorini, che formeranno, insieme a pochi altri, nel 1945, prima la Bottega del Mosaico, e poi, nel 1948, il Gruppo Mosaicisti dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna.
Un giovanissimo Enrico Galassi (Ravenna, 1907 – Pisa, 1980), era tra quei primi allievi e scrisse, tra il 1927 e il 1930, una serie di articoli in cui espresse, fra i primi, in Italia e nel mondo, quest’idea del mosaico, allora del tutto rivoluzionaria: «Molti lo credettero e “lo credono” un mezzo, ma la sua grandezza massima si ebbe quando divenne un’espressione di arte a sé: fu un fine, una meta».
Nel maggio del 1927 un altro Galassi, Giuseppe – sulla cui figura il 16 febbraio prossimo si terrà un convegno alla Classense – sulle pagine del Corriere Padano, proporrà di trasformare l’Accademia in Scuola Nazionale del Mosaico, progetto fatto suo dal presidente dell’Accademia stessa, Andrea Cagnoni. La cosa, poi, non ebbe alcun seguito e bisognerà attendere il 2008, quando, all’Accademia di Belle Arti di Ravenna, verranno istituiti il Triennio in Arti Visive e Mosaico e il Biennio in Mosaico, unici nel panorama italiano, realizzazione di quella vecchia idea. Quest’anno, è stato aperto un nuovo Triennio in Nuove Tecnologie dell’Arte, ampliando, così, l’offerta didattica.
L’Accademia di Ravenna, a cento anni dalla fondazione di quella Scuola, vuole ricordare l’evento con una serie di iniziative (mostre, convegni, pubblicazioni) che vogliono coinvolgere non solo la città “del mosaico” e i suoi cittadini, ma anche i confini più ampi del territorio nazionale. L’Accademia, fondata nel 1829 e divenuta, nel 2023, dopo 194 anni, statale, sotto la direzione della professoressa Paola Babini, è l’erede diretta di quella scuola, e forma artisti e mosaicisti che, a partire dalla tradizione del mosaico ravennate, stanno anche rinnovando, secondo modalità artistiche contemporanee, questa antica tèchne.