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    Categoria: società

Un pomeriggio per ricordare l’alluvione

L’occasione rappresenta anche la riapertura al pubblico del parco Torricelli

Crianças – Figli della strada

«Un pomeriggio di incontro con cittadine e cittadini a un anno dall’alluvione, spettacoli e Azioni teatrali per ritrovare il piacere di vivere gli spazi aperti e rinforzare il bisogno di socialità e condivisione»: Alberto Grilli, direttore del Teatro Due Mondi, descrive copsì il progetto Un anno è passato, che avrà luogo nel centro storico di Faenza sabato 4 maggio a partire dalle ore 17.

L’occasione rappresenta anche la riapertura al pubblico di parco Torricelli in piazza San Francesco. La chiusura era stata necessaria per effettuare alcuni lavori di manutenzione che hanno interessato il prato per renderlo nuovamente rigoglioso e il ripristino della fontanella con la realizzazione di un’opera in legno dello scultore Giorgio Palli che la sormonterà. L’apertura verrà accompagnata da un breve momento istituzionale, cui seguirà il primo appuntamento di Un anno è passato, con l’attrice e danzatrice Ana Patricia Marioli di STUDIO 7 Theater (Germania), che al Parco Torricelli i presenterà lo spettacolo per tutte le età Crianças – Figli della strada: «Il mio lavoro vuole trattare in modo poetico la fame, la povertà, la catastrofe climatica, la fuga e il fascismo» spiega l’artista. «Un bambino vive per strada con la sua bambola. Il suo mondo interiore è pieno di musica. Ha fame. Gioca e balla. Si nutre di ciò che gli viene gettato addosso e inciampa nel sogno grottesco di un nuovo mondo più bello. In ogni assurdo fallimento, il bambino trova un nuovo inizio».

Alle ore 18.15 il Teatro Due Mondi e il Laboratorio Senza Confini saranno impegnati in un Corteo d’acqua, da piazza Torricelli a piazza del Popolo dove, alle ore 18.45, è in programma Azione sopra e sotto l’acqua: «Quando abbiamo ricominciato il lavoro coi partecipanti di Senza Confini, la richiesta che è venuta da loro è stata chiara: il lavoro quest’anno non può prescindere dall’alluvione» raccontano gli artisti «L’acqua è sempre stata presente nel nostro gruppo. L’acqua che è il simbolo della vita, che disseta, irriga, nutre… ma anche l’acqua che separa due continenti e segna la differenza tra ricchezza e povertà. L’acqua che è l’ostacolo da superare per guadagnarsi una nuova prospettiva di vita. L’acqua che diventa onda e che uccide. Ed ora, l’acqua che sommerge il quotidiano, che ti raggiunge dove sei, che deborda – troppa – da ciò che sempre la contiene e comanda. L’acqua che devasta, che distrugge. Con le persone del Laboratorio Senza Confini ancora una volta abbiamo lavorato verso ciò che secondo noi deve fare il teatro, al di là del dolore o dell’euforia: penetrare nel nostro privato a scombinare le nostre certezze».

Ingresso libero e gratuito a tutti gli appuntamenti.