martedì
17 Giugno 2025
la polemica

Torri Hamon, Cristina Muti agli ambientalisti: «Arrivate tardi, erano marce»

La presidente onoraria risponde alle associazioni che avevano invitato a boicottare il Festival per protesta contro il main sponsor Eni

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2024 04 23 Torre Hamon Ph F.Santarella
Foto Francesca Santarella

Si torna a parlare di torri Hamon, ormai entrambe demolite, con le associazioni (ambientaliste e non) che ora invitano a boicottare il Ravenna Festival in segno di protesta contro il main sponsor Eni, proprietaria dell’area ex Sarom dove sorgevano i due manufatti e responsabile dell’abbattimento.

Il coordinamento ravennate “Per il clima – Fuori dal fossile”, Italia Nostra, Potere al Popolo, Ravenna in Comune, Collettivo La Comune, il circolo “Chico” Mendes di Bologna e la Rete Nazionale Lavoro Sicuro in una nota inviata alla stampa sottolineavano ieri  (9 maggio) il silenzio in particolare della presidente onoraria del Festival, Cristina Mazzavillani Muti, «che pure, in passato, si era espressa nettamente a favore della tutela».

Oggi arriva la replica della stessa Muti, che pubblichiamo integralmente, e che si rivolge direttamente alle associazioni qui sopra.

Enercrea2«Arrivano tardi! Dove erano quando negli anni novanta chiamavo a gran voce i nostri politici e la popolazione intera a essere uniti nel difendere le nostre archeologie industriali come l’ex magazzino dello zolfo, le torri di Hamon, l’ex macello e altri siti come San Nicolò, San Domenico, il Sigarone, il vecchio Tiro a segno, la Fabbrica Vecchia… Da sola, senza alcun aiuto e nemmeno alcun permesso sono entrata in tutti questi luoghi e per fortuna in alcuni con successo. Avevo assicurato che mi sarei mossa per organizzare un laboratorio internazionale di ingegneria di alta ricerca e sperimentazione di effetti acustici da effettuare all’interno delle meravigliose torri di Hamon che ritenevo interessanti come a Siracusa la grotta chiamata orecchio di Dionisio. Dove erano costoro a darmi una mano? Dove erano costoro a difendere i cittadini ravennati abitanti nella zona di via Cilla quando protestarono invano purtroppo per una antenna altissima e deturpante il piccolo parco giochi dei loro bambini? Io c’ero con loro in Comune a protestare quel famoso giorno quando ci sentimmo gridare in faccia…. “Decisioni già prese! Non si torna indietro!”.
E adesso i risvegliati combattenti dell’ultima ora scatenano la loro tardiva e sterile rabbia contro il Festival? Bravi! Cancellate pure anche questa bella storia che conta 35 anni di intenti meravigliosi col consenso di migliaia di cittadini partecipanti e felici! Così vi rimarranno solo le macerie delle torri di Hamon! Che andavano difese negli anni novanta quando già i cornicioni dall’alto stavano crollando! Dopo trent’anni cosa si può più rimediare! Quando non si è aspettato altro che si auto demolissero su un terreno micidiale che andava bonificato allora tanto era pericolosamente inquinato e non poteva nemmeno essere calpestato! Io però mi sono avventurata là dentro più di una volta! E il potenziale meraviglioso che ho colto là dentro mi è entrato nell’anima! Ci ho pure lanciato vocalizzi che ancora so fare: mi sono sentita tornare indietro un mondo sonoro stupefacente! Niente! Tutti sordi, assenti, distratti! E adesso la Mazzavillani sta muta e accetta il sostegno di Eni. Ma per fortuna che c’è Eni! Cari miei, le torri erano marce e agonizzanti e pericolose! Troppo tardi vi siete svegliati e mi viene il sospetto che non sia tutta buona fede questa strana protesta tardiva e inutile!».

Cristina Mazzavillani Muti

 

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