Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna, chiede una risposta attraverso un Question Time al sindaco sulla sparizione di due bufale mediterranee dall’area antistante alla Basilica di Classe. Le sculture sono opera di Davide Rivalta, e sono state installate davanti alla chiesa nel 2012, in occasione della mostra itinerante “Terre Promesse”.
Il capogruppo cita alcuni articoli della stampa locale risalenti al 19 aprile del 2021, dove viene annunciato il trasferimento temporaneo di due delle sculture in Svizzera, citandone in totale 7: «Per l’occasione della mostra “Parents Lontains” dell’artista Davide Rivalta, a cura di Pier Luigi Tazzi, allo Château de Vullierens, vicino a Losanna, vengono esposte due delle sette bufale presenti nel prato di fronte alla Basilica di Sant’Apollinare in Classe. Le due opere scultoree partiranno martedì 20 aprile per partecipare all’esposizione e torneranno a Classe a inizio novembre».
Oggi però, il sito web del Comune www.turismo.ra.it riporta nella pagina dedicata a “Le bufale mediterranee”: «Dal 2012 si trovano nel prato antistante la Basilica di Sant’Apollinare in Classe alcune sculture in bronzo realizzate dall’artista Davide Rivalta, raffiguranti cinque bufale mediterranee che procedono in ordine sparso in direzione del monumento, Patrimonio dell’Unesco», citando un totale di 5 installazioni.
Per Ancisi, il numero sette, deciso originariamente per l’opera, non è stato scelto casualmente dall’artista perchè, nella simbologia della religione cristiana, rappresenta la perseveranza e la speranza, associate ai giorni della creazione, ai doni dello Spirito Santo e alle beatitudini. Proprio per questo il capogruppo chiede delucidazioni sull’attuale localizzazione delle due sculture scomparse, e sulle condizioni, anche economiche, stabilite per contratto o convenzione per l’installazione dell’opera d’arte: «Come ben ci ricordiamo dunque, le bufale erano in totale sette, e il Comune di Ravenna scrive, erroneamente, che già dall’origine, nel 2012, le bufale erano invece cinque, dando per definitiva la mutilazione dell’opera d’arte dopo il mancato rientro di due dal dicembre 2021 ad oggi. Roba da “Chi l’ha visto?. come si giustifica l’avvenuta mutilazione di due animali? È stato dato il consenso dell’artista? Si può sperare nel ritorno dei due ruminanti al proprio pascolo, e quando?».