Continuano le indagini archeologiche sul territorio cervese. Dopo un primo intervento a “Cervia Vecchia”, tra giugno e inizio luglio, ad agosto e settembre le indagini interessano il sito di Prato della Rosa, al centro della Salina. Dove viene tradizionalmente ritenuta essere la località in cui collocare l’antica cattedrale di Ficocle, il centro episcopale che precedette Cervia Vecchia.
Le indagini archeologiche in questo luogo sono state avviate nel 2023 e hanno permesso di portare alla luce una serie di strutture al centro di un’area cimiteriale; in particolare, è stata scoperta anche una chiesa di grandi dimensioni.
Le indagini a Prato della Rosa di quest’anno hanno l’obiettivo di ampliare l’area di scavo e raccogliere nuove informazioni per capire se quella venuta alla luce possa essere effettivamente la cattedrale dell’antica Ficocle.
Le ricerche poi proseguiranno anche a ottobre, con le ricognizioni di superficie, che invece mirano a individuare e documentare i siti archeologici presenti nelle campagne del comune di Cervia.
Per offrire ai cittadini e alle persone interessate la visione e la spiegazione delle attività svolte e delle novità emerse durante l’attuale campagna di scavo, il Comune di Cervia e l’Università di Bologna organizzano due open day al sito archeologico per venerdì 23 e mercoledì 28 agosto con due turni di visita ognuno a partire dalle ore 17,30. Condurranno la guida gli archeologi dell’Università di Bologna, il professor Andrea Augenti, direttore scientifico dello scavo, Mila Bondi e Marco Cavalazzi, coordinatori del progetto. Appuntamento al centro visite Salina di Cervia in via Bova 61 (prenotazione obbligatoria telefonando o inviando un messaggio whatsapp allo 0544 973040 oppure una mail a salinadicervia@atlantide.net).
Il cammino per raggiungere l’area degli scavi è sugli argini delle saline; si tratta perciò di un percorso disagevole e, purtroppo, non accessibile a chi ha problemi di deambulazione.
«L’amministrazione comunale continua a sostenere con convinzione le indagini di ricerca archeologica sul territorio – dichiara il sindaco Mattia Missiroli –. Le indagini hanno portato alla luce luoghi dei quali non si aveva documentazione ed aggiungono nuovi tasselli alla storia della città».
«La nuova campagna di indagini – commenta il professor Augenti – ha previsto l’apertura di un’ampia area di scavo, consentendo di mettere in luce la planimetria dell’edificio religioso riportato in luce l’anno scorso e alcuni degli edifici annessi. Ora l’obiettivo è proseguire indagando in profondità il terreno per iniziare a definire la storia costruttiva del monumento e la cronologia. Infatti, l’edificio subì nel tempo diverse ristrutturazioni, anche significative, ribaltandone persino l’orientamento. Per ora, sembra che il complesso fu abbandonato attorno alla fine del XIII-inizio XIV secolo, anche se rimane da chiarirne il motivo. Le numerose sepolture che circondano il monumento attestano, però, una lunga frequentazione del sito e il loro studio ci aiuterà a conoscere la comunità che vi faceva riferimento».
Le ricerche sono condotte dal Dipartimento di Storia Culture e Civiltà dell’Università di Bologna, grazie a una convenzione stipulata tra l’Università stessa, il Comune di Cervia, il gruppo culturale Civiltà Salinara, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini e Parco della Salina di Cervia.
Le indagini sono iniziate nel 2019 con la ricognizione di parte del territorio comunale, portando all’individuazione di numerosi siti prima sconosciuti, evidenziando il grande potenziale del territorio. Negli ultimi tre anni, le ricerche si sono concentrate nel sito di Cervia Vecchia, al centro delle Saline, dove sono stati eseguiti una serie di sondaggi archeologici esplorativi, per comprendere lo stato di conservazione e la profondità dei resti archeologici e studiare la topografia della città antica. Durante le ricerche degli anni passati sono state individuate alcune aree cimiteriali associate a edifici religiosi, aree produttive, abitazioni e tratti del sistema di canali interni all’abitato. Nel 2023 sono iniziate le indagini a Prato della Rosa che ha portato alla luce i resti di un importante edificio religioso.