lunedì
11 Agosto 2025
l'esperienza

Con il prof Rossetti la Storia diventa davvero spettacolare

Un insegnante faentino ha ideato delle conferenze sul calendario civile degli italiani mettendo la sua capacità teatrale al servizio della didattica per gli studenti e non solo

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Rossetti Ok

La Storia? Mai stata così appassionante, grazie al teatro. Se a Ravenna già da diverse edizioni la rassegna “Storie di Ravenna” sta portando un folto pubblico al Rasi per assistere a lezioni-spettacolo che mettono insieme l’esperienza di registi e attori di Ravenna Teatro con le competenze di storici e studiosi, nel Faentino, un docente di Italiano e Storia dell’istituto iecnico Oriani, che è anche attore e uomo di teatro, sta sviluppando una sorta di conferenze-spettacolo incentrate sul calendario civile degli italiani.

Inizialmente pensate per gli studenti, sempre più spesso escono dalla aule magne per incontrare anche un pubblico adulto. Luca Rosetti ci racconta come è nata l’idea. «Fu un collega, Michele Orlando, a chiedermi di provarci, perché ci eravamo accorti che spesso quando venivano magari esperti o studiosi per gli incontri di approfondimento e avevano un approccio diciamo tradizionale, i ragazzi si annoiavano in fretta. Così il collega, sapendo della mia esperienza per il teatro, mi suggerì di provare a fare qualcosa di diverso».Erano gli anni del Covid, in cui in generale la didattica dovette spesso reinventarsi e scoprire l’uso di materiali a partire dalle slide. Oggi le conferenze-spettacolo di Rosetti prevedono dunque una parte didattica, naturalmente, ma una parte anche di “drammatizzazione”, con video, immagini e, soprattutto, racconto e interpretazione. «Nella lezione su Moro, per esempio, leggo la lettera che lui scrive quando ormai sa di essere condannato a morte, in quella sulle Foibe la storia incredibile di Norma Cossetto, in quella sulla Resistenza la storia di Silvio Corbari. E devo dire che funziona perché i ragazzi si emozionano e così catturo la loro attenzione». Tra i lavori che hanno riscosso maggior successo quello dedicato a Matteotti, con un montaggio tale per cui agli spettatori sembra a un certo punto di trovarsi nel Parlamento durante il celeberrimo discorso del parlamentare ucciso dai fascisti. «La feci al Sarti per i ragazzi delle scuole superiori e poi facemmo una replica per gli adulti, in centro a Faenza di sera, e venne tantissima gente, molto più di quanto ce ne aspettavamo perché erano stati gli studenti stessi a suggerire ai genitori di venire». E se a breve Rosetti sarà in un istituto tecnico di Torino a portare proprio la lezione su Matteotti e sarà impegnato per il liceo Torricelli sul conflitto arabo-palestinese, oggi tra i suoi maggiori committenti ci sono i Comuni del Faentino.

Tra i prossimi appuntamenti una rassegna a Solarolo, incontri a Riolo, a Castel Bolognese. E la Consulta del Comune di Faenza gli ha appena commissionato un nuovo lavoro sulla storia dell’Unione europea, per la primavera. «Per me c’è sempre un grande lavoro dietro – ci racconta –, innanzitutto di documentazione, e poi di montaggio e minutaggio. Ogni lezione deve essere accurata, ma avere anche un buon ritmo per catturare chi ascolta». Ed è appunto in questo che diventa essenziale il curriculum sicuramente sui generis del prof.

Lunatico
Teatro Lunatico

Dopo studi di arte drammatica, per anni Rosetti con la sua compagnia, Teatro Lunatico, si è dedicato in particolare al teatro di strada, con spettacoli di giocoleria di grande impatto e suggestione. «L’ultimo è stato uno spettacolo di circo teatro dedicato all’Inferno di Dante nel 2019. Lo presentammo a Certaldo, dove si tiene uno dei festival più antichi del teatro di strada, e avevamo già pronta la tourné estiva. In scena c’erano sei attori e molti effetti speciali che avevano attirato tanto pubblico. Ma poi nel 2020 arrivò la pandemia. E dopo la pandemia, l’alluvione. Con i risparmi di una vita avevo comprato un deposito di 55 mq in cui tenere tutti i materiali di scena. Era al secondo piano interrato di un condominio chiamato la “Casa sul fiume”. L’alluvione ci fu il 16 maggio, siamo riusciti a entrare solo il 6 giugno nonostante le tre pompe in azione. Ho dovuto buttare via tutto. 25 anni di lavoro. Oggi porto in giro solo spettacoli più piccoli, insieme alla mia compagna. E poi, appunto, da qualche anno ci sono le conferenze-spettacolo che funzionano e in cui posso mettere a frutto in qualche modo le mie due vocazioni». Tra i prossimi appuntamenti pubblici con il prof. Rosetti, oltre alla diretta streaming dal liceo Torricelli, c’è quello del 16 dicembre su Matteotti alla biblioteca Dal Pane di Castel Bolognese (alle 21) e a gennaio su Moro e la strategia della tensione. Accanto a questi, un nuovo progetto in vista degli 80 anni della Liberazione con un gruppo di musicisti per uno spettacolo di teatro canzone. «Sono convinto che la storia ci possa aiutare a capire e vivere meglio, ma se diventa una roba da imparare a memoria non serve a nulla. Oggi credo che per trasmettere qualcosa alle nuove generazioni non sia sufficiente sapere le cose, bisogna lavorare, e molto, su come renderle fruibili e appassionanti».

Info su: www.calendariociviledegliitaliani.it

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