La Storia? Mai stata così appassionante, grazie al teatro. Se a Ravenna già da diverse edizioni la rassegna “Storie di Ravenna” sta portando un folto pubblico al Rasi per assistere a lezioni-spettacolo che mettono insieme l’esperienza di registi e attori di Ravenna Teatro con le competenze di storici e studiosi, nel Faentino, un docente di Italiano e Storia dell’istituto iecnico Oriani, che è anche attore e uomo di teatro, sta sviluppando una sorta di conferenze-spettacolo incentrate sul calendario civile degli italiani.
Inizialmente pensate per gli studenti, sempre più spesso escono dalla aule magne per incontrare anche un pubblico adulto. Luca Rosetti ci racconta come è nata l’idea. «Fu un collega, Michele Orlando, a chiedermi di provarci, perché ci eravamo accorti che spesso quando venivano magari esperti o studiosi per gli incontri di approfondimento e avevano un approccio diciamo tradizionale, i ragazzi si annoiavano in fretta. Così il collega, sapendo della mia esperienza per il teatro, mi suggerì di provare a fare qualcosa di diverso».Erano gli anni del Covid, in cui in generale la didattica dovette spesso reinventarsi e scoprire l’uso di materiali a partire dalle slide. Oggi le conferenze-spettacolo di Rosetti prevedono dunque una parte didattica, naturalmente, ma una parte anche di “drammatizzazione”, con video, immagini e, soprattutto, racconto e interpretazione. «Nella lezione su Moro, per esempio, leggo la lettera che lui scrive quando ormai sa di essere condannato a morte, in quella sulle Foibe la storia incredibile di Norma Cossetto, in quella sulla Resistenza la storia di Silvio Corbari. E devo dire che funziona perché i ragazzi si emozionano e così catturo la loro attenzione». Tra i lavori che hanno riscosso maggior successo quello dedicato a Matteotti, con un montaggio tale per cui agli spettatori sembra a un certo punto di trovarsi nel Parlamento durante il celeberrimo discorso del parlamentare ucciso dai fascisti. «La feci al Sarti per i ragazzi delle scuole superiori e poi facemmo una replica per gli adulti, in centro a Faenza di sera, e venne tantissima gente, molto più di quanto ce ne aspettavamo perché erano stati gli studenti stessi a suggerire ai genitori di venire». E se a breve Rosetti sarà in un istituto tecnico di Torino a portare proprio la lezione su Matteotti e sarà impegnato per il liceo Torricelli sul conflitto arabo-palestinese, oggi tra i suoi maggiori committenti ci sono i Comuni del Faentino.
Tra i prossimi appuntamenti una rassegna a Solarolo, incontri a Riolo, a Castel Bolognese. E la Consulta del Comune di Faenza gli ha appena commissionato un nuovo lavoro sulla storia dell’Unione europea, per la primavera. «Per me c’è sempre un grande lavoro dietro – ci racconta –, innanzitutto di documentazione, e poi di montaggio e minutaggio. Ogni lezione deve essere accurata, ma avere anche un buon ritmo per catturare chi ascolta». Ed è appunto in questo che diventa essenziale il curriculum sicuramente sui generis del prof.

Dopo studi di arte drammatica, per anni Rosetti con la sua compagnia, Teatro Lunatico, si è dedicato in particolare al teatro di strada, con spettacoli di giocoleria di grande impatto e suggestione. «L’ultimo è stato uno spettacolo di circo teatro dedicato all’Inferno di Dante nel 2019. Lo presentammo a Certaldo, dove si tiene uno dei festival più antichi del teatro di strada, e avevamo già pronta la tourné estiva. In scena c’erano sei attori e molti effetti speciali che avevano attirato tanto pubblico. Ma poi nel 2020 arrivò la pandemia. E dopo la pandemia, l’alluvione. Con i risparmi di una vita avevo comprato un deposito di 55 mq in cui tenere tutti i materiali di scena. Era al secondo piano interrato di un condominio chiamato la “Casa sul fiume”. L’alluvione ci fu il 16 maggio, siamo riusciti a entrare solo il 6 giugno nonostante le tre pompe in azione. Ho dovuto buttare via tutto. 25 anni di lavoro. Oggi porto in giro solo spettacoli più piccoli, insieme alla mia compagna. E poi, appunto, da qualche anno ci sono le conferenze-spettacolo che funzionano e in cui posso mettere a frutto in qualche modo le mie due vocazioni». Tra i prossimi appuntamenti pubblici con il prof. Rosetti, oltre alla diretta streaming dal liceo Torricelli, c’è quello del 16 dicembre su Matteotti alla biblioteca Dal Pane di Castel Bolognese (alle 21) e a gennaio su Moro e la strategia della tensione. Accanto a questi, un nuovo progetto in vista degli 80 anni della Liberazione con un gruppo di musicisti per uno spettacolo di teatro canzone. «Sono convinto che la storia ci possa aiutare a capire e vivere meglio, ma se diventa una roba da imparare a memoria non serve a nulla. Oggi credo che per trasmettere qualcosa alle nuove generazioni non sia sufficiente sapere le cose, bisogna lavorare, e molto, su come renderle fruibili e appassionanti».
Info su: www.calendariociviledegliitaliani.it