lunedì
16 Giugno 2025
L'esperto

Nuovo Codice della strada, l’istruttore di guida: «Aumenterà la corsa ai punti»

Andrea Lombardi ha vent'anni di esperienza nel settore nei panni di fondatore e socio del gruppo Islero che gestisce quattro scuole guida in provincia di Ravenna: «Mettersi a norma con i monopattini costerà 500 euro. Per cambiare i comportamenti scorretti sarebbero più utili tante piccole multe invece di una mega multa»

Condividi

Pexels Mike B 166681Le più recenti modifiche al Codice della Strada, volute con convinzione dal ministro Matteo Salvini, sono operative dal 14 dicembre con l’entrata in vigore di un decreto sicurezza stradale che modifica da subito alcune norme. La sintesi dei principali cambiamenti è sul sito del ministero dei Trasporti.

Per capire meglio cosa cambierà abbiamo rivolto qualche domanda a Andrea Lombardi, socio del Gruppo Islero che gestisce quattro scuole in provincia di Ravenna.

Tra le varie novità introdotte quale avrà maggiore impatto sulla quotidianità degli automobilisti e perché?
«Ci aspettiamo un incremento degli allievi per i corsi recupero punti per evitare di cadere nella sospensione breve che avviene quando si raggiunge la soglia dei 10 punti nel proprio saldo. La sospensione breve colpisce chi al momento dell’infrazione non ha almeno 20 o più punti patente. Le persone saranno probabilmente disincentivate nell’utilizzo del telefono alla guida, viste le nuove sanzioni previste. E infine a livello legale potrebbe verificarsi un aumento dei ricorsi ai giudici di pace per le rimozioni di multe e ammende; un fenomeno quest’ultimo fisiologico che si vedrà a medio lungo termine e che ha già fatto registrare un aumento ai ricorsi nelle precedenti riforme».

Oltre a inasprire sanzioni e controlli per divieti già esistenti, la riforma introduce anche modifiche di natura più pratica per gli utenti della strada?
«Chi circolava con il monopattino elettrico, per esempio, adesso si vede obbligato ad un esborso nell’ordine di 500 euro circa, per omologarlo, assicurarlo e ovviamente per l’acquisto del casco. In secondo luogo le famiglie non sono più obbligate ad acquistare un’auto per un figlio o figlia neopatentati con caratteristiche peso-potenza specifiche essendosi ora quest’ultime innalzate, divenendo meno restringenti. È leggermente aumentato il rapporto, quindi le famiglie potrebbero avere già la possibilità di avere un veicolo in casa senza ricorrere all’acquisto di una nuova vettura con caratteristiche specifiche».

Secondo il vostro parere di addetti ai lavori impegnati nella formazione in aula e su strada, c’è qualche aspetto della circolazione stradale che andrebbe regolato meglio e che invece è rimasto escluso da questa recente riforma del Cds?
«C’è eccome. Se un ragazzo consegue la patente A per condurre il motociclo 125cc a 16 anni, a 17 anni con 10 ore di guida tramite l’autoscuola è possibile conseguire un foglio rosa speciale che per un anno consente di guidare la macchina anche se non hai 18 anni purché al fianco sieda sempre un genitore o tutore con la patente da più di 10 anni che possa supportare la persona alla guida. C’è già una norma in tal senso ma non è attinente al nuovo codice della strada e dal nostro personale punto di vista andava potenziata per agevolare i conseguimenti in giovane età. Inoltre alcool e droga devono sparire dalla guida e questo codice va in questa direzione. Sulla tolleranza zero son d’accordo. La norma complessivamente ha più un carattere punitivo che educativo. Su questo mi voglio soffermare. Vediamo l’installazione di dispositivi elettronici di rilevamento della velocità come deterrenti per il rispetto dei limiti. In realtà sarebbe compito dello Stato attraverso le prefetture attuare sistemi di rispetto più che di deterrenza in base ai territori di riferimento essendo il nostro codice della strada comunque ricco di alternative e soluzioni».

Può fare un esempio?
«Le autoscuole sono impegnate a istruire un allievo nel lasciare attraversare un pedone in prossimità delle strisce pedonali e se il candidato in sede d’esame non lo fa, viene bocciato. Allo stesso modo andrebbero tutelati maggiormente i pedoni e i ciclisti sia per gli attraversamenti che per gli spostamenti, soprattutto qualora manifestino l’intenzione di attraversare sia che essi provengano da destra o sinistra. Penserei a un sistema di rilevamento del rispetto della volontà di attraversare per ciclisti e pedoni, punibile anche con una sanzione. L’idea generale è che non bisogna dare una mega multa in tal senso ma piccole multe ogni qual volta non venga fatto passare il pedone in prossimità di un attraversamento pedonale perché c’è un dispositivo che tutela quest’ultimi; insomma, due pesi e una misura».

Per condurre un monopattino elettrico non è necessaria una licenza di guida, ma sono a tutti gli effetti veicoli che si muovono entro le regole della strada. Esistono corsi di formazione specifici?
«Ci sono corsi gratuiti o a basso costo in giro per l’Italia ma è difficile identificarli come “corsi” in quanto non sono riconosciuti da una certificazione o qualifica in tal senso,  perché non serve una licenza o un documento per guidare questi dispositivi di micro mobilità. Al momento la normativa rimane scoperta per questo tipo di mezzi di trasporto che da statistica ricordiamo stanno anche registrando un calo importante in molte città».

Sarebbe utile introdurre un “patentino” per monopattino?
«Un minicorso teorico o un’educazione sul senso civico e sulla convivenza urbana comprensiva della lettura e del riconoscimento dei segnali sarebbe utile; pensiamo ad esempio alla differenza tra area pedonale, ciclabile, carreggiata o strada. Lo riterrei di assoluto valore. Bisognerebbe improntare questa dinamica all’interno del sistema scolastico o in collaborazione con lo stesso per rafforzare l’educazione civica rendendola anche più pragmaticamente applicabile ai ragazzi che al contempo svolgono un apprendimento teorico».

In base alle statistiche degli iscritti alle vostre scuole, qual è il profilo medio del cittadino che consegue la patente di guida per la prima volta?
«Prevalentemente di nazionalità italiana, con un età compresa tra i 18 e i 20 anni. Diciamo che per il 60 percento sono diciottenni e il 40 percento circa, quasi ventenni se non già compiuti. Dai primi anni 2000 fino al 2012 circa, i giovani si mobilitavano ancor prima di aver compiuto i 18 anni per la patente di categoria B. Poi tra il 2012 e il 2020, anno del Covid, la percentuale era 80 percento diciottenni e 20 diciannove-ventenni. Dopo il Covid, dal 2021 in poi in particolar modo, assistiamo ad un innalzamento dell’età per i conseguimenti definiti “tardivi” con le percentuali inizialmente riportate. Il paniere di motivi che han inciso in tal senso sono di diversa natura; economica, culturale e/o sociale, sanitaria e probabilmente personale o motivazionale».

Il cambio automatico è una dotazione più frequente nelle auto nuove. Questo vi richiede diversi approcci formativi?
«Per quel che concerne il codice della strada, nessuna. Per quel che riguarda la tecnica di insegnamento c’è da far presente elementi tecnici come i movimenti dei piedi. Chi parte da 0 non ha problemi di apprendimento tecnico. Chi ha sempre guidato invece veicoli con cambi a marce, inizialmente bisogna prestare attenzione al pedale del freno perché la nostra gamba sinistra applica una forza sulla predisposizione del pedale del freno superiore e a volte può capitare di pensare alla frizione rischiando di premere con la gamba sinistra sul pedale del freno».

Si può fare l’esame di pratica su un’auto con cambio automatico?
«Si può fare ed è anche più facile insegnare e imparare, ma rimane il vincolo sulla patente, il cosiddetto codice armonizzato 78, di poter guidare auto solo con cambio automatici. Tendenzialmente abbiamo poche richieste in tal senso e per lo più straniere».

Il Gruppo Islero è una società a conduzione familiare. Affianco a Andrea Lombardi ci sono la moglie Valentina Trombini e il cognato Matteo Trombini. La prima scuola guida è stata aperta a Mezzano nel 2004. Oggi le scuole sono quattro, tre a Ravenna e una a San Pietro in Vincoli, con 18 dipendenti. Ogni anno consente il conseguimento di circa mille patenti con corsi non solo per auto e moto ma soprattutto per le patenti superiori con i rinnovi e i rilasci dedicati al Cqc, oltre ai corsi per le patenti C, CE, D, DE.

Condividi
Contenuti promozionali

DENTRO IL MERCATO IMMOBILIARE

CASA PREMIUM

Spazio agli architetti

La casa di Anne

Il progetto di un'abitazione del centro di Ravenna a cura dello studio di Giovanni Mecozzi

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi