La Scrambler Therapy è una terapia innovativa che viene utilizzata per trattare il dolore cronico, specialmente quello neuropatico, ovvero causato da danni al sistema nervoso. La terapia si basa sull’uso di un dispositivo che invia segnali elettrici non dolorosi attraverso la pelle, con l’obiettivo di “disturbare” i segnali del dolore che il corpo sta inviando al cervello. Grazie alla donazione di Fondazione Luce’, anche il reparto di Terapia Antalgica Romagna del Santa Maria delle Croci dispone ora di un macchinario di ultima generazione per la Scrambler Therapy. Tra gli usi più comuni del dispositivo c’è il trattamento di dolore neuropatico (come la nevralgia post-erpetica o la neuropatia diabetica), Dolore post-operatorio o post-traumatico ma anche fibromialgia e dolori muscolari e articolari cronici. La terapia di solito richiede più sedute (tipicamente da 10 a 20 sessioni), a seconda della gravità del dolore e della risposta del paziente.
La cerimonia di ringraziamento di lunedì 31 marzo erano presenti Massimo Innamorato, direttore dell’U.O. di Terapia Antalgica Romagna, Umberto Carioli, medico della Direzione di presidio, Laura Ruocco, presidente della Fondazione Luce’, e Atos Bagnoli, vicepresidente. Non si tratta del primo gesto di solidarietà della fondazione nei confronti dell’ospedale: ricordiamo, tra gli altri, l’implementazione del servizio di pronta disponibilità infermieristica per i pazienti in assistenza domiciliare e l’ecotomografo donato al centro di prevenzione senologica.
«Ci sono eventi nella vita che, seppur drammatici, ti regalano la possibilità di vedere il mondo con altre lenti e di sentirti responsabile nel mettere a servizio degli altri l’utilità nata dall’esperienza vissuta – ha dichiarato la presidente Laura Ruocco, che continua: questi siamo noi, la Fondazione Luce’ che, facendo tesoro dell’esperienza vissuta da Lucia Bagnoli, una giovane donna di 40 anni morta per un tumore al seno, si adopera per migliorare la qualità della vita dei malati di cancro. La Scrambler Therapy rientra in uno dei nostri progetti e il suo spostamento da villa Adalgisa all’U.O. Terapia antalgica di Ravenna è proprio la dimostrazione della sua efficacia e della volontà di metterla a disposizione di più cittadini possibili. Fare la nostra parte: questo è il senso, rafforzato dall’importanza di un dialogo storico e costante con la struttura pubblica e con l’impegno di lavorare insieme nell’interesse dei pazienti».