Nel prossimo incontro di Invèl, la scuola di narrazioni fondata da Matteo Cavezzali, il designer Riccardo Falcinelli terrà un incontro sul Volto – dall’antichità al selfie, in dialogo con Emilio Macchia. L’appuntamento, è giovedì 10 aprile, negli spazi della Biblioteca Classense (17.30).
«Cosa c’è di più facile del volto? Tutti ne abbiamo uno, e abbiamo a che fare con quello degli altri. Eppure, di tutte le cose che ci capita di guardare, il volto rimane la più enigmatica» spiega Riccardo Falcinelli, autore di “Visus” (Eiunaudi).
L’idea è quella di rivoluzionare il nostro sguardo su qualcosa che diamo per scontato: le facce. Nell’arte, nei film, nelle pubblicità, su TikTok e anche nello specchio ogni mattina. «Pubblicando i selfie su Instagram ci poniamo gli stessi problemi che si è posto ogni artista e comunicatore nella Storia: cercare di rendere una faccia più eroica, autorevole, addirittura divina. O magari conferirle valori morali, come i pittori del Rinascimento, che ritraevano i sovrani accanto a una colonna o una tenda per esprimere maestà e prestigio – commenta l’autore -. La faccia è la parte del corpo più soggetta ad attribuzioni di senso: anche se tendiamo a considerarli qualcosa di “naturale”, i volti sono sempre una costruzione culturale».
Con grande profondità di analisi e verve narrativa, Falcinelli inventa una “facciologia”, chiamando in causa l’arte, la semiotica, le neuroscienze, la storia politica, la moda e i cosmetici, passando da Alessandro Magno a Rita Hayworth, da Elsa di “Frozen” al bambino della Kinder, dall’icona di Cristo fino alle foto sulle lapidi dei nostri nonni: «Perché il volto che ci costruiamo può determinare la vita che faremo».