Nove mini-appartamenti con servizi comuni, secondo il modello del co-housing, accessibili e completamente arredati, dotati di bagno assistito, angolo cottura attrezzato e dispositivi di sicurezza: l’Asp dei Comuni della Bassa Romagna (principale fornitore di servizi socio assistenziali nell’area) presenta il progetto “Casa mia”, pensato per fornire un’abitazione agli anziani fragili o parzialmente autosufficienti.
Il disegno, firmato dall’architetto Antonio Bandini di Faenza, prevede un contesto sicuro, stimolante e solidale, pensato per mantenere autonomia e qualità della vita. Oltre alle abitazioni, sono previsti spazi e servizi condivisi per favorire la vita comunitaria, come la sala polifunzionale, una palestra per attività motoria dolce, il giardino attrezzato e dotato di un percorso motorio esterno, la lavanderia e diverse attività di animazione, coadiuvate da una presenza socio-sanitaria “leggera” e assistenza su richiesta. Tutti gli spazi sono pensati per favorire l’inclusione sociale e sostenere l’autonomia funzionale, contrastando l’isolamento.
L’investimento previsto è di circa 2 milioni e 500mila euro, interamente coperti da risorse proprie dell’Asp. I lavori saranno affidati entro l’anno. Il nuovo complesso sorgerà nel terreno limitrofo all’attuale sede della residenza Bedeschi, dove si trova una casa colonica che sarà ristrutturata per ricavare sei unità abitative; altre tre saranno realizzate ex novo. Le strutture saranno collegate tra loro, così da garantire continuità funzionale e prossimità tra i servizi.
Fondamentale sarà il coordinamento con i servizi socio-sanitari del territorio, in particolare attraverso lo sportello “A Casa Mia”, che verrà collocato all’interno del nuovo complesso. Lo sportello sarà dedicato all’orientamento e al supporto delle famiglie e delle persone anziane non autosufficienti, con l’obiettivo di favorire la permanenza a domicilio e l’accesso integrato alla rete dei servizi territoriali.
«Con “Casa Mia” – ha osservato Emanuela Giangrandi, amministratrice unica dell’Asp – non ci limitiamo a realizzare nove alloggi in co-housing: il nostro obiettivo è costruire un punto di riferimento territoriale per la domiciliarità. In collaborazione con Ausl e servizi sociali, vogliamo mettere a disposizione, in un unico contesto, tutto ciò che può sostenere le persone anziane e le loro famiglie nel percorso di autonomia. Non solo spazi abitativi sicuri, ma anche servizi di orientamento, attività motorie, occasioni di relazione e interventi leggeri di assistenza: un piccolo ecosistema di prossimità.»