sabato
21 Giugno 2025
Festival delle Culture

Consegnato il Premio Intercultura alla Capitaneria di porto per le operazioni di soccorso in mare

Il riconoscimento è andato anche alle organizzazioni non governative (Ong) che svolgono attività di salvataggio nel Mediterraneo

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In occasione della Giornata mondiale del rifugiato del 20 giugno il Comune di Ravenna ha consegnato il Premio Intercultura 2025 della Città di Ravenna alla Capitaneria di porto e alle organizzazioni non governative che svolgono operazioni di soccorso nel Mar Mediterraneo.

Dal 2022 Ravenna è tra le città italiane che hanno svolto un ruolo di primo piano nell’accoglienza dei naufraghi salvati in mare con ventuno sbarchi di migranti avvenuti fino ad ora. Con la consegna del premio si vuole riconoscere l’impegno di tutte le persone coinvolte nella tutela dei diritti umani.

«Dove si nasce non è un merito – commenta il sindaco Alessandro Barattoni – e quello che sta accadendo a livello internazionale, in tante parti del mondo, fra tensioni religiose, conflitti militari e carestie, sta causando un aumento delle migrazioni. Spesso, questo porta a trasformare il Mediterraneo centrale da mare della speranza a mare della morte. Nell’assordante e pericolosa assenza di un sistema europeo di ricerca e soccorso in mare, questo compito è attuato dalla Guardia costiera e dalle Ong che oggi abbiamo premiato».

La cerimonia si è svolta nell’ambito del Festival delle culture ed è stata condotta dai giornalisti Vittorio Longhi, direttore della Carta di Roma, e Maria Cuffaro, volto storico della Rai, collegata da remoto. Hanno raccontato la loro testimonianza alcuni ragazzi e ragazze salvati in mare e ora coinvolti nei progetti Sai (Sistema accoglienza integrazione) di Ravenna.

A consegnare i premi (un mosaico raffigurante una delle stelle del Mausoleo di Galla Placidia), è stato il sindaco Alessandro Barattoni. Per la Capitaneria di porto lo ha ritirato il capitano di vascello Marco Landi, reggente della Capitaneria di porto di Ravenna, ed è stato consegnato alle ong: Emergency (Roberto Maccaroni, responsabile sanitario area migrazione); Open Arms (Cecilia Aldazabal, responsabile dei progetti educativi nelle scuole); ResQ (Luciano Scalettari, presidente), MSF Geo Barents (Giulia Virdis, Legal advisor per le operazioni SAR di Medici senza frontiere); Mediterranea Saving Humans (Vanessa Guidi, vicepresidente); SOS Mediterranee (Francesca Vecchio, volontaria del gruppo territoriale di Bologna); Sea Watch, Solidaire (Giorgia Linardi, portavoce di Sea Watch Italia che ha inviato un messaggio video). Tutte già approdate a Ravenna almeno una volta, ad eccezione di Resq- People saving people.

«Sono orgoglioso di come la città, negli ultimi due anni, abbia reagito ai ventuno sbarchi effettuati nel nostro scalo. Quella dei porti lontani è una scelta del Governo sbagliata, che penalizza in primis le Ong, ma che qui ha sempre visto un’organizzazione di solidarietà impeccabile – continua Barattoni -, Per questo, desidero ringraziare la Prefettura, la Croce Rossa, i volontari e tutti gli operatori coinvolti non solo per gli aspetti formali e organizzativi, ma anche per gli sguardi e le mani tese che hanno saputo offrire una speranza di futuro».

Ogni anno il Festival delle Culture conferisce il Premio Intercultura ad enti e persone che si sono distinti in materia di immigrazione, asilo, politiche di coesione sociale e tutela dei diritti umani. Tra le motivazioni che accompagnano la consegna del riconoscimento alla capitanieria di Ravenna si legge: «Dal 31 dicembre 2022 Ravenna è tra le città che hanno svolto un ruolo di primo piano nell’accoglienza dei naufraghi salvati […]. Si vuole così riconoscere pubblicamente il legame profondo tra il soccorso in mare e la costruzione di una società democratica fondata sui diritti umani. Il vostro lavoro non solo protegge vite, ma afferma con forza i valori della convivenza civile, della giustizia e della solidarietà. Ravenna rende omaggio a chi ogni giorno, nel Mediterraneo, difende il diritto alla speranza e mette al centro della propria azione la vita delle persone, riaffermando la vocazione storica di città di dialogo e accoglienza».

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