giovedì
11 Settembre 2025
Istruzione

Il Comune di Ravenna riorganizza la rete scolastica: una elementare e una media verso la chiusura

La denatalità richiede una revisione degli spazi per la primaria di Madonna dell'Albero e la secondaria di primo grado Damiano

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Il Comune di Ravenna sta valutando la chiusura della scuola elementare “Grande Albero” a Madonna dell’Albero da settembre 2026 e la chiusura della scuola media Damiano in via Ghiselli da settembre 2027. Nel primo caso le due classi presenti verranno ricollocate nella nuova scuola in costruzione a Ponte Nuovo. Nel secondo caso è prevista una riorganizzazione di tutto l’istituto comprensivo San Piero Damiano: la scuola secondaria di primo grado sarebbe assorbita da un istituto comprensivo limitrofo; la scuola dell’infanzia e parte della scuola primaria verrebbero assorbite anch’esse da un altro istituto limitrofo. La riorganizzazione della rete scolastica è stata illustrata ai soggetti coinvolti in un incontro che si è svolto oggi, 11 settembre, che avvia il percorso di confronto e condivisione.

«La volontà dell’amministrazione comunale – si legge in una nota inviata alla stampa – è mantenere la capillarità della rete scolastica che caratterizza da sempre il territorio, dovendo comunque tener conto del fenomeno della denatalità che sta provocando una riduzione progressiva dei bambini e delle bambine frequentanti le scuole». La riduzione degli iscritti a Madonna dell’Albero ha portato alla mancata formazione delle classi prime negli ultimi anni scolastici.

I sindacati di categoria (Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Rua Snals) criticano la proposta del Comune. «Abbiamo manifestato da subito la nostra assoluta contrarietà alla presentazione dell’ipotesi di “dimensionamento scolastico”, che però tale non deve essere qualificato secondo la nostra amministrazione comunale. Abbiamo esposto le nostre riflessioni circa la ricaduta che questo intervento potrebbe avere, se attuato, non solo sulla qualità, l’efficacia e l’efficienza del sistema scolastico pubblico statale. Tale operazione inciderebbe anche sulla qualità dell’offerta formativa e della sicurezza degli alunni. Tutto ciò creerebbe la formazione di classi con molti alunni determinando l’ennesima situazione di classi pollaio. Difatti, gli effetti dello smembramento ricadrebbero soprattutto sul personale scolastico tutto, con esuberi occupazionali importanti ed effetti negativi, ancora una volta, sulla qualità dell’offerta formativa».

Dai sindacati sono arrivate anche proposte per differenti soluzioni per mantenere viva l’autonomia scolastica ravennate. «Abbiamo chiesto che le risorse non più utilizzate per il pagamento dell’affitto del locale attuale della media in via Ghiselli possano essere utilizzate: per intercettare ulteriori locali dove collocare le ragazze e i ragazzi frequentanti la scuola secondaria di primo grado o in alternativa di costruire un’ala in uno dei plessi dell’istituto comprensivo in questione. Abbiamo, infine, proposto la possibilità di far vivere la scuola secondaria di primo grado dell’istituto comprensivo Damiano in un’ala di un altro istituto comprensivo in modo da non perdere questa autonomia scolastica, esperienza questa già realizzata e tutt’ora presente all’interno della nostra provincia». I sindacalisti criticano le scelte giudicandole «nella direzione del risparmio con effetti nefasti per la scuola pubblica statale».

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