La prima campanella dell’anno scolastico 2025-2026 in Emilia-Romagna suonerà domani, 15 settembre. Per l’occasione le assessore comunali di Cervia e Ravenna titolari della delega Istruzione, rispettivamente Federica Bosi e Francesca Impellizzeri, hanno inviato una lettera di auguri agli studenti che prenderanno posto sui banchi. Pubblichiamo entrambe le lettere.
Impellizzeri si rivolge in particolare ai quasi cinquemila bambini che cominceranno le scuole elementari. Di seguito il testo della lettera:
Settembre è il mese dei nuovi inizi, dei buoni propositi e delle grandi aspettative. Questi pensieri e le emozioni legate a questo mese le dobbiamo molto alla scuola, al fatto che ogni nuovo anno scolastico parte proprio a settembre e lunedì ne comincerà uno nuovo.
Per molti sarà una ripartenza ma per 4.961 bambini e bambine sarà l’inizio di una nuova avventura. Ma non solo per loro, anche per tutti quei genitori, nonni, parenti e amici che con occhi e cuori pieni di emozioni guarderanno i loro bambini e le loro bambine diventare grandi mentre attraversano per la prima volta il cancello della loro nuova scuola. Sono molto emozionata anche io per questo nuovo inizio e spero che per tutti possa questa giornata diventare un ricordo indelebile fatto di emozioni e nuovi incontri.
Ai nostri bambini e alle nostre bambine auguro di vivere questa esperienza con curiosità e vivacità. Avrete modo di imparare tantissime cose nuove: dalla matematica alla grammatica, ma anche tante altre cose importanti come esser gentili e riconoscere nelle diversità degli altri bambini e bambine scoperte preziose. Non abbiate mai il timore di fare domande, date sempre il meglio di voi e lasciatevi meravigliare dalle mille sfumature di colori che nuovi sguardi potranno mostrarvi.
Ai genitori, ai nonni alle famiglie auguro di avere il tempo per poter ammirare la meraviglia dell’entusiasmo delle nuove scoperte dei loro bimbi e bimbe, di esser sempre orgogliosi sia dei progressi ma anche degli sbagli perché anche quelli sono importantissimi per crescere e prepararsi alla vita. Aiutateli non solo ad esser pronti nelle materie scolastiche, ma aiutateli anche ad imparare a prendersi cura dei propri compagni e delle proprie compagne, ad esser accoglienti e rispettosi oltre che ad esser sempre orgogliosi di sé stessi.
Infine un augurio a tutti e tutte noi che facciamo parte della comunità, di quella comunità educante che ha un ruolo ugualmente importante per le nuove generazioni. Anche fuori dalle mura scolastiche è fondamentale che bambine e bambini trovino ascolto, rispetto, presenza e gentilezza. Auguro a tutti e tutte noi di avere sempre il tempo per poter accogliere le loro domande e curiosità, di avere la capacità di saperli accogliere nelle loro insicurezze per accompagnarli a diventare, un giorno adulti capaci di prendersi cura della comunità stessa ma anche dei luoghi che tutti e tutte abitiamo.
In bocca al lupo per questo nuovo anno scolastico!
Bosi, invece, firma la lettera insieme al sindaco Mattia Missiroli. Di seguito il testo:
Cari studenti,
si apre un nuovo tempo, dove i vostri cuori e le vostre menti saranno come un mare in cui a volte sarà difficile navigare, altre volte invece il vento sarà propizio e le onde accarezzeranno la prua, a volte sarete soli in mezzo ai flutti e altre volte ancora avrete qualcuno vicino che vi aiuterà a tenere dritto il timore.
Mai dovrete pensare di essere diventati troppo esperti, o troppo incapaci a solcare le acque, mai dovrete sottovalutare o fare i furbi, perché poi tutto ritorna, la vita esige rispetto, impegno e determinazione nell’affrontarla, umiltà e discrezione nel capirne i tanti risvolti, e solo così sarete dei veri navigatori.
Ricordatevi però che ci sono dei porti sicuri in cui approdare, dove troverete sempre un conforto, un aiuto e un consiglio per affrontare la vita: le vostre famiglie, i vostri affetti, e la scuola. Certo anche la scuola. Un luogo che spesso vi annoia, che lo pensate come una perdita di tempo, che lo vivete con diffidenza e sembra richiedervi enormi sforzi, ma che in realtà, se vi guardate dentro, lo sentite vostro e gli volete bene. Quei libri, quel banco, quei compagni di classe e quegli insegnanti, a cui a volte non date troppa importanza, ma che vi accompagnano per anni della vostra esistenza e che nel tempo resteranno incancellabili nella memoria e nell’animo.
E questo avviene perché nella scuola si respira la condivisione, la convivenza, la partecipazione, la libertà del pensiero, e le diversità sono una ricchezza. È un luogo di crescita, di apprendimento e conoscenze, ma soprattutto di relazioni, dialogo, scambio di idee, di valori sociali e civili che tengono unite le comunità vitali, le società democratiche, in cui si afferma la legalità, il rispetto delle regole e il rispetto per le persone e per la vita.
Nelle scuole, ha scritto Umberto Eco “… le persone si incontrano ancora a faccia a faccia, … possono capire quanto il progresso del sapere abbia bisogno di identità umane reali e non virtuali”. Credo di potere definire tutto questo come un percorso di pace e accoglienza, e la scuola è un luogo di pace e accoglienza. E mai come ora sentiamo il bisogno di pace, e per la pace occorre il dialogo.
Dove non esiste dialogo vi è supponenza e arroccamento di posizioni, vi è scontro e non si trovano soluzioni, ma solo posizioni che si allontanano. Quando prevalgono scontro e esasperazione di posizioni è difficile un esito positivo, solo col dialogo e il rispetto si arriva a buone soluzioni. Ed è la cultura il più forte supporto al dialogo.
Tutta la nostra tecnologia non serve a nulla, se dietro non c’è la profondità del cuore e della mente. Bisogna ricordarsi come scriveva Italo Calvino, che “… le cose richiedono sforzo; diffidare della facilità, della faciloneria, del fare tanto per fare”, e che l’indifferenza ci fa sprofondare.
I nostri e i vostri genitori hanno fatto e fanno dei sacrifici per averci mandato e mandarvi a scuola, gli insegnanti e tutte le persone che incontrate e che lavorano nella scuola si impegnano quotidianamente, perché tutti hanno a cuore il vostro futuro.
Noi crediamo e abbiamo fiducia in voi e ve lo diciamo con le parole di uno dei più illustri architetti e pensatori del ‘900 e di questo secolo, Renzo Piano: “Sono i giovani che salveranno la terra. I giovani sono i messaggi che mandiamo a un mondo che non vedremo mai. Non sono loro a salire sulle nostre spalle, siamo noi a salire sulle loro, per intravedere le cose che non potremo vivere.”
A voi studenti, insegnanti, dirigenti scolastici, personale della scuola, famiglie, auguriamo che in questo anno scolastico il vento sia propizio nel vostro navigare.