Nella giornata di ieri, sabato 20 settembre, il prefetto Ricciardi ha consegnato 8 medaglie d’onore ai familiari di militari e civili italiani deportati e internati nei campi di concentramento nazisti ai familiari di militari e civili italiani deportati e internati nei campi di concentramento nazisti dopo l’8 settembre 1943, e costretti ai lavori forzati.
La cerimonia si è tenuta nel Salone degli Stemmi della Prefettura, ed è stata organizzata nell’ambito della “Giornata degli Internati Italiani nei campi di concentramento tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale”, istituita nel gennaio 2025.
Le onorificenze sono state conferite ai familiari di: Amici Luigi, Bartolotti Domenico, Dal Bosco Ercole Lino, Gorini Lorenzo, Pagani Secondo, Passaretta Francesco, Rivola Mario e Santarelli Edoardo, alla presenza dei Sindaci dei Comuni di residenza degli internati.
Durante l’evento, il prefetto ha rivolto parole di commemorazione e riflessione, sottolineando l’importanza di conservare e trasmettere la memoria storica di quei tragici eventi:
«Questi riconoscimenti non sono soltanto un gesto simbolico – precisa Ricciardi – ma un impegno concreto a non dimenticare mai le atrocità del passato, affinché simili tragedie non abbiano mai più a ripetersi. La memoria di quegli uomini e donne, che hanno affrontato con coraggio il dolore e la privazione della libertà, deve essere custodita e trasmessa soprattutto alle nuove generazioni, perché possano costruire un futuro fondato sui valori della pace, del rispetto e dei diritti umani. In questa giornata, rivolgiamo un pensiero commosso a tutte le vittime della deportazione e a coloro che ancora oggi portano nel cuore le ferite di quegli anni. È nostro dovere morale mantenere viva la loro memoria e continuare a lavorare insieme per una società più giusta e solidale».
La Medaglia d’Onore è un riconoscimento istituito con legge dello Stato nel 2006, conferito dal Presidente della Repubblica e realizzato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. Il conferimento avviene su richiesta dei familiari, previa valutazione del Comitato Riconoscimenti del Consiglio dei Ministri.
Si tratta di un risarcimento simbolico e morale, volto a rendere omaggio al sacrificio di coloro che subirono la deportazione e l’internamento, riconoscendo il loro coraggio e la loro sofferenza.