«Siamo l’equipaggio di terra della Global Sumud Flotilla»: questo il grido che ha guidato circa 2mila persone tra le strade di Ravenna per “Palestina libera – Blocchiamo tutto” il corteo di protesta per l’assedio di Gaza promosso da Usb (Unione Sindacati Base).
Qui sotto la fotogallery di Massimo Argnani.
I manifestanti ravennati si sono ritrovati alle 9 di oggi (22 settembre) in Piazza del Popolo, ma sono stat circa cento i ritrovi a livello nazionale. Il corteo si è poi mosso lungo il centro fino alla Darsena, dove intorno alle 10.40 il ponte mobile è stato occupato da un sit in che ha mandato in tilt il traffico per alcuni minuti. Durante il corteo, oltre a sindacati e attivisti, hanno avuto modo di parlare i ragazzi del licei cittadini, presenti in grande numero e mobilitati anche da Osa (Opposizione Studentesca d’Alternativa),: «Gli insegnanti dicono che i giovani non fanno più politica perché sempre al cellulare. Noi siamo qui per dimostrare che sappiamo da che parte stare – affermano alcuni studenti dell’Artistico al megafono -. allo stesso tempo però la nostra scuola è fatiscente, con ferri arrugginiti e crepe. Il governo dovrebbe investire sulle scuole, non sulle bombe».
L’ex candidata a sindaca di Ravenna in Comune Marisa Iannucci invece ha chiesto un maggiore coinvolgimento dell’Amministrazione comunale nelle iniziative di protesta: «Sono stati recentemente bloccati due container di armi diretti ad Israele, ma non possiamo gonfiarci davanti a un gesto minimo, quando sono oltre 40 quelli transitati nel nostro porto. Vogliamo concretezza e un’Amministrazione coraggiosa, Barattoni dove sei?».
Il presidio si è sciolto attorno alle 13 nei pressi dell’Autorità portuale. Tra gli ultimi interventi, quello di Andrea Giuliani, operaio Marcegaglia e rappresentante sindacale Usb, che ha sottolineato l’importanza di vedere tanti giovani in piazza a manifestare e la necessità di «riprogettare una moralità complessiva per le nuove generazioni».
Infine, i manifestanti ricordano che lo sciopero generale non è un punto di arrivo, ma solo l’inizio, e si dichiarano pronti a scendere nuovamente in piazza per «bloccare tutto» in caso di eventuali complicazioni per l’equipaggio della Flottillia.