mercoledì
08 Ottobre 2025
post alluvione

Argini rafforzati, aree di espansione a monte e cassa di laminazione a valle: il progetto per la sicurezza del Santerno

La Regione presenta a Sant'Agata il piano di mitigazione del rischio idraulico. Ultimati lavori per 6,1 milioni

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Argini rafforzati, nuove aree di espansione a monte di Imola e la realizzazione della cassa di laminazione prevista dal Piano di bacino a valle della città. Questi gli elementi principali della strategia regionale per la mitigazione del rischio idraulico lungo il fiume Santerno, presentata ieri in una nuova assemblea pubblica, a Sant’Agata sul Santerno, uno dei comune ravennati più colpiti durante le alluvioni del 2023.

All’incontro hanno partecipato il presidente della Regione, Michele de Pascale, e la sottosegretaria con delega alla Protezione civile, Manuela Rontini. Presenti anche il sindaco di Sant’Agata, Riccardo Sabadini, la presidente dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, Elena Zannoni, i tecnici dell’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile.

Il bacino idrografico del Santerno scende dal Passo della Futa verso valle, tra i territori di Imola, Bagnara di Romagna e Sant’Agata sul Santerno, costeggiando diverse frazioni di Lugo e interessando anche aree di Conselice e Alfonsine. La strategia complessiva per la difesa idraulica prevede quindi diverse tipologie di intervento: sono già stati ultimati cantieri per 6,1 milioni di euro, principalmente dedicati al rinforzo degli argini e alla ricostruzione delle golene tra Mordano, Bagnara, Lugo, Massa Lombarda e Sant’Agata, e prenderanno presto il via le opere strutturali di laminazione e gli ulteriori risezionamenti, il miglioramento della stabilità degli argini in pianura, lo svaso e la riprofilatura delle aree golenali nel tratto tra Imola e il ponte di Villa Pianta (Alfonsine), con un investimento da 2,5 milioni. Il rinforzo degli argini con diaframmi, palancolate e palificate lungo tutto il torrente costerà invece 3 milioni, e il primo stralcio per il ripristino delle frane golenali prevede un investimento di 300mila euro.

È confermata inoltre la cassa di laminazione a valle di Imola e proseguiranno gli interventi di rafforzamento degli argini a valle, mentre a monte di Imola verranno avviati lavori per mantenere e recuperare aree di espansione del Santerno. Infine, è prevista l’identificazione di aree idonee alla tracimazione controllata, da utilizzare in caso di estrema necessità, caratterizzate da un uso del suolo prevalentemente agricolo.

Attualmente, sono in corso numerosi cantieri di messa in sicurezza: due per un totale di 1,8 milioni di euro per opere dal confine con la Toscana fino a Imola, un altro da 500mila euro per il ripristino delle golene e degli argini franati in seguito al pompaggio delle acque dal canale di Reno tra Lugo e Alfonsine, uno da 1,3 milioni per il ripristino dell’alveo del fiume tra Santa Maria di Fabriago e San Bernardino e altri lavori da 1,2 milioni di manutenzione straordinaria lungo tutto il bacino. A questo si aggiungono i cantieri per la messa in sicurezza dei rii minori (700mila euro) e della briglia di Codrignano (1 milione). Infine, oltre agli interventi eccezionali, è stato destinato un 1 milione di euro alla manutenzione ordinaria e straordinaria del bacino e delle sue sponde.

«Dopo l’incontro dedicato al Senio – ha commentato de Pascale -. Abbiamo illustrato una proposta di interventi fondamentali per la messa in sicurezza di questo territorio, così da proteggere le persone, le imprese, l’ambiente circostante. Interventi per cui la Regione è pronta ad anticipare le risorse».

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