lunedì
03 Novembre 2025
La polemica

La Pigna: «Ausl Romagna al collasso. Ravenna? Il fanalino di coda della sanità»

La capogruppo Veronica Verlicchi e il Consigliere Regionale di Rete Civica Marco Mastacchi intervengono sulla gestione dell'ospedale cittadino: «Il sistema vive di una buona nomea costruita nel tempo, ma non più veritiera»

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«​Mentre Ravenna attende da quindici anni l’ampliamento del Pronto Soccorso, a Cesena si costruisce il nuovo ospedale di eccellenza romagnolo, e a Forlì è stata installata una PET ad altissima tecnologia, unica in Italia e seconda in Europa.
Ravenna invece resta indietro, con organici insufficienti, macchinari obsoleti e reparti sempre più sotto pressione.
​Le conseguenze sono pesantissime: liste d’attesa interminabili, perdita di eccellenze mediche, case della comunità con servizi ridotti, pronto soccorso al collasso» così Veronica Verlicchi capogruppo in consiglio comunale di Lista Civica la Pigna, interviene sul servizio sanitario regionale insieme al Consigliere Regionale di Rete Civica Marco Mastacchi. 

Il dito viene puntato contro la direzione di Ausl Romagna (a cui vengono recriminati stipendi fuori misura e premi immotivati) e il presidente della regione Michele De Pascale, accusato di aver penalizzato sistematicamente Ravenna nell’assegnazione degli investimenti quando rivestiva il compito di Presidente della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria dell’AUSL della Romagna. Ad oggi, il Santa Maria delle Croci ravennate risulta tra gli ultimi presidi in regione Forlì 44ª, Rimini 58ª, Cesena 84ª, Ravenna 92ª).

Secondo Verlicchi e Mastacchi, Ravenna resterebbe indietro mentre le strutture vicine si dotano di nuove tecnologie (come la Pet ad alta tecnologia installata a Rimini, unica in Italia e seconda in Europa), mentre Ravenna accumulerebbe liste d’attesa interminabili, perdita di eccellenze mediche costrette a migrare altrove, case della comunità con servizi ridotti e un pronto soccorso al collasso. A tutela della sanità del forese, Verlicchi ricorda anche la richiesta mai approvata di implementare la Casa della comunità delle Ville Unite con prestazioni specialistiche dedicate alla popolazione più attempata, come visite geriatriche e fissatrice e l’ecografo donato dal comitato cittadino attivo solo in parte per mancanza di personale. Verlicchi sottolinea anche come: «Ausl Romagna continua a vivere di una buona nomea costruita negli anni ma non più attuale: oggi la fotografia è ben diversa, con la sanità al collasso e un deficit di 200 milioni nel 2024 destinato a diventare, secondo le previsioni, di 220 milioni nel 2025».

Tra le azioni considerate inutili e scorrette, l’aumento dei ticket farmaceutici, l’​incremento dell’Irpef e dell’Irap regionali, l’aumento del bollo auto e il recupero retroattivo dei ticket del pronto soccorso risalenti al 2018. Il Cau viene definito «un modo per nascondere la polvere sotto al tappeto», e al tempo stesso viene sottolineata la mancanza di trasparenza nei sistemi delle liste di attesa: secondo la consigliera, infatti, quando le liste di attesa sono particolarmente congestionate i cittadini verrebbero inseriti in pre-liste che non forniscono però la prenotazione della prestazione medica, risultano però prese in carico regolari del paziente secondo il sistema. «A ciò si aggiunge la scellerata scelta dell’Auls di sostituire i mezzi di soccorso avanzato con ambulanze di base, privi di infermiere a bordo, mettendo a rischio la vita dei pazienti» conclude Verlicchi.

Come consigliere regionale, Marco Mastacchi si sta ora occupando di promuovere iniziative legislative per tutelare i cittadini e il personale sanitario, con una serie di proposte di rimodellamento del sistema sanitario regionale: a partire dalla rimodulazione degli orari estivi per l’erogazione delle prestazioni ambulatoriali, privilegiando le fasce orarie meno esposte al caldo, per tutelare i pazienti vulnerabili. Un altro tema centrale riguarda la trasparenza delle liste di attesa e la tutela dei diritti dei cittadini. Mastacchi ha sollecitato la Giunta a chiarire lo stato di adeguamento tecnologico del sistema regionale, affinché la piattaforma delle liste di attesa diventi pienamente interoperabile con quella nazionale. Ha inoltre richiesto l’avvio di campagne informative per far conoscere ai cittadini il proprio diritto di accedere alle prestazioni in regime di Intramoenia al costo del ticket, qualora i tempi massimi di attesa non vengano rispettati. Sul fronte della sicurezza dei trattamenti sanitari, il consigliere ha domandato chiarimenti in merito alla gestione e alla tracciabilità dei trattamenti laser, richiedendo trasparenza sulle modalità di consenso informato, sulla classificazione delle prestazioni e sulle responsabilità in caso di eventi avversi, anche quando tali trattamenti sono erogati in regime di Servizio Sanitario Nazionale.
Le proposte si rivolgono anche a  caregiver e  persone con disabilità: qui la richiesta è che la Regione si faccia portavoce davanti al Governo per l’istituzione di una qualifica ufficiale, tutele previdenziali adeguate e un elenco regionale dedicato. In tema di inclusione lavorativa, ha proposto di replicare l’esperienza dell’“Adozione Lavorativa a Distanza”, per favorire l’inserimento professionale delle persone con disabilità complesse. Infine, il consigliere la richiesta di interventi per chiarire in modo uniforme le competenze e le responsabilità degli infermieri di famiglia e di comunità, con percorsi di formazione e una valorizzazione professionale ed economica.

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