Anche la provincia di Ravenna sarà coinvolta dal progetto “Scuole aperte” della Regione Emilia-Romagna. Si tratta di un’iniziativa sperimentale rivolta alle scuole medie, dove le aule scolastiche resteranno aperte al pomeriggio come luogo di aggregazione per gli studenti. Il progetto finanzia con quasi 3 milioni di euro 22 istituti in tutte le nove province della regione, grazie ai fondi europei Fse+ 2021-2027 per l’inclusione sociale. Tra le attività sono previsti laboratori, orientamenti e atelier.
In totale, ai Comuni della provincia di Ravenna andranno oltre 214mila euro tra Russi, Unione della Romagna Faentina e Bassa Romagna. Questa la ripartizione completa dei fondi:
- 875.550 euro alla Città metropolitana di Bologna;
- 297.220 euro al Comune di Parma;
- 210.000 euro al Comune di Forlì;
- 204.900 euro all’Unione dei Comuni del Distretto ceramico (Modena);
- 200.000 euro al Comune di Reggio Emilia;
- 149.800 euro al Comune di Modena;
- 148mila euro al Comune di Ferrara;
- 134.866,67 euro al Comune di Piacenza;
- 125.650 euro all’Unione dei Comuni modenesi Area Nord;
- 74.258 euro all’Unione della Romagna Faentina (Ravenna);
- 72.720 euro al Comune di Riccione (Rimini)
- 70.000 euro all’Unione dei Comuni della Bassa Romagna (Ravenna);
- 69.550 euro al Comune di Rimini;
- 69.998,04 euro al Comune di Russi (Ravenna);
- 646.080 euro al Comune di Argenta (Ferrara);
- 36.957,80 euro al Comune di Santarcangelo di Romagna (Forlì-Cesena);
- 34.600 euro al Comune di Castelvetro di Modena;
- 30.100 euro al Comune di Cavriago (Reggio Emilia);
- 28.640,10 euro al Comune di Quattro Castella (Reggio Emilia);
- 21.765 euro al Comune di Baiso (Reggio Emilia);
- 15.200 euro al Comune di San Giorgio Piacentino (Piacenza);
- 13.600 euro al Comune di Vezzano sul Crostolo (Reggio Emilia).
Inoltre, per il 2026 è prevista la realizzazione del portale “Scuole aperte” per creare uno spazio digitale unico dedicato a tutte le iniziative legate al progetto, tra notizie, mappatura dei luoghi e monitoraggio della prima fase di sperimentazione.
«Grazie a questo progetto, l’Emilia-Romagna promuove un modello educativo che nelle ore pomeridiane e al di fuori dalla didattica trasforma gli edifici scolastici delle secondarie di primo grado in luoghi di aggregazione, socialità, musica, cinema, teatro, sport e molto altro», commenta il presidente regionale Michele De Pascale. «Così la scuola è al centro della comunità e diventa un modo per sperimentare e coltivare passioni. Avevamo preso questo impegno nel programma di mandato e a un anno dal nostro insediamento siamo pronti a partire in tutto il territorio regionale».
Aggiunge l’assessora alla scuola Isabella Conti: «Con questo progetto proviamo a mettere a disposizione dei ragazzi e delle ragazze strumenti nuovi, in grado di generare divertimento sano, attività culturali e integrative che valorizzino la relazione umana in presenza e che diano la possibilità ai ragazzi e alle ragazze di conoscere arte, cultura, musica e altre attività ludico-ricreative che possono far nascere nuove passioni e dare nuovi stimoli. Poter frequentare gli spazi scolastici, vivendoli sotto una nuova luce, oltre l’orario canonico è un’opportunità di crescita. Grazie a “Scuole aperte” le aule si aprono alla comunità. Questa sperimentazione è un primo passo, il nostro impegno è lavorare per rendere strutturale questa misura che riteniamo fondamentale e utile».



