Milena, un Mondiale a 15 anni sognando le Olimpiadi di Tokyo

A Pesaro la rassegna iridata, in Italia per la prima volta dopo 34 edizioni, e la ravennate Baldassarri è la più giovane tra le 8 azzurrine: «In palestra 5 ore tutti i pomeriggi e due-tre mattine a settimana. A volte invidio le amiche con meno impegni…». Gli inizi con l’Edera

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Milena Baldassarri è nata a Ravenna il 16 ottobre 2001. Sarà la più giovane delle otto italiane al Mondiale di ginnastica ritmica di Pesaro

«Che faccio di solito negli ultimi momenti prima di entrare? Prendo un bel respiro». Facendo così è arrivata ai Mondiali di ginnastica ritmica e così farà dal 30 agosto a Pesaro quando esordirà sulla pedana iridata: la ravennate Milena Baldassarri, 16 anni da compiere a ottobre, è la più giovane delle otto azzurre all’appuntamento che si svolge in Italia per la prima volta dopo 34 edizioni.

Una convocazione ufficializzata nei giorni scorsi e conquistata grazie ai risultati maturati gara dopo gara: «Vedendo come andavo avvicinandomi a questo momento ho cominciato a sperarci pur sapendo che non sarebbe stato facile. Poi il giorno di Ferragosto mentre ero in piscina mi ha telefonato la dirigente tecnica della nazionale Martina Piazza ed è stato bellissimo». Da Piazza un’investitura importante: «Ha una padronanza da veterana». La ginnasta intasca l’apprezzamento: «È bello sentirselo dire da una come lei che ha occhio per vedere le atlete. Diciamo che non sono una molto ansiosa per dovermi esibire davanti al pubblico, è stato così da quando ho iniziato».

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Nella recente tappa di Coppa del Mondo di Minsk, si è qualificata nelle finali di nastro e palla, dove in quest’ultima ha sfiorato il podio

Fu una decina di anni fa a Ravenna. Con le società Edera e Zodiaco. Il primo contatto con la ginnastica grazie a un’amica della madre, allenatrice: «Avrò avuto 4-5 anni quando ho provato per la prima volta e ho continuato. Per un periodo ho fatto anche danza e nuoto: me la cavavo piuttosto bene in tutti ma nella ginnastica di più e ho scelto di proseguire con quella».

Milena sarà una delle due individualiste del team italiano. Si esibirà con palla, cerchio, clavette e nastro: «Le clavette mi preoccupano un po’ di più perché sono due attrezzi. Il nastro per molte ginnaste è complicato ma io con quello mi sono già qualificata alle finali europee. Con la palla mi sento più sicura». Da circa un anno sta preparando gli esercizi che porterà in pedana: «È uno sport bello, quando lo vedi dici “wow” ma se provi ti accorgi di quanto sia difficile. È tutta questione di precisione e ogni gesto va provato e riprovato».

Ai Mondiali pesaresi arriva come tesserata della Ginnastica Fabriano, società in cui è entrata quattro anni fa quando si è trasferita da sola nelle Marche: «I miei genitori mi avevano abituato ad andare senza di loro alle gare collegiali quindi non era una novità, ma andare a vivere da sola è stato diverso». Mamma e papà sono le persone a cui riconoscere un ruolo importante per il percorso fatto finora: «Mi hanno tirato su quando ci sono stati i momenti difficili in cui ero avvilita. Avevo fatto tanta strada e mollare sarebbe stato un peccato. Ma se un giorno deciderò di smettere non credo si opporranno».

I primi due anni a Fabriano sono stati i più difficili: «Ero alle medie, non conoscevo nessuno, la città non è grande ma girare da sola non era semplice». È stato lì che è nata un’amicizia importantissima: «Con Lavinia, una ragazza di Ascoli che faceva ginnastica con me. Abbiamo passato insieme ogni momento».

Oggi Milena vive con altre ragazze nella casa della nonna di una di loro. E qual è la settimana tipo? «Al mattino ho scuola ma abbiamo dei permessi per saltare alcune giornate per allenarci e quindi di solito due o tre mattine vado in palestra, soprattutto prima delle gare. I pomeriggi dal lunedì al sabato cinque ore di allenamento in palestra. Poi cena e dopo studio». Non pochi sacrifici: «Ogni tanto c’è un po’ di invidia per le mie coetanee che non hanno così tanti impegni – dice sorridendo – però anche io ho una vita sociale nel poco tempo che mi resta libero. Visto che sono sempre in palestra, lo uso per uscire». Sacrifici anche a tavola: «Serve un fisico snello quindi tanta frutta e tanta verdura, pochi dolci e pochi zuccheri».

La convocazione per i Mondiali è stato un bel premio per ripagare gli sforzi. Un premio ancora più grande potrebbe arrivare fra tre anni in Giappone: «Le Olimpiadi sono un sogno per ogni sportivo quindi anche per me. Ci spero ma sono lontane».

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