A tre giorni dall’inizio gli organizzatori della Ravenna Top Cup alzano bandiera bianca a causa dei protocolli anti Covid
Si tratta della Ravenna Top Cup, edizione 2020, ai tempi del Covid, originariamente in programma dal 5 al 9 settembre in alcuni campi del territorio comunale, con bambini e ragazzi nati dal 2009 al 2007 in arrivo da tutta Italia, compresi quelli di squadre blasonate come Juventus e Atalanta.
Un torneo nazionale, che in quanto tale avrebbe dovuto seguire il protocollo nazionale anti Covid e avere l’autorizzazione della Figc di Roma, ma che si è dovuto scontrare con lo scoglio più difficile da superare: il test sierologico obbligatorio per tutti i piccoli atleti. Un obbligo ventilato già dai protocolli di metà agosto e reso palese solo in un comunicato della Figc del 28 agosto, lo stesso giorno in cui erano stati compilati i gironi. Troppo tardi per organizzatori e società, queste ultime contrarie a sottoporre al test i propri tesserati, dovendo per forza di cose coinvolgere anche le famiglie di bambini e ragazzi di 11, 12 e 13 anni.
Da qui, un susseguirsi di disdette, fino all’annuncio di ieri, 2 agosto. Il calcio giovanile di livello nazionale ripartirà, ma forse non da Ravenna…